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Li hanno ripresi respirare. Semplicemente, naturalmente, ma con un megafono davanti a naso e bocca, in modo che il rumore primario della vita fosse amplificato.
E così, i cittadini di Firenze, si sono trasformati metaforicamente anche nei polmoni vivi della città, da Piazza della Signoria, Ponte Vecchio, San Lorenzo, ad altri quartieri e spazi di aggregazione come il polo universitario di Novoli, la piazza di Gavinana, Cure o Varlungo.
Il risultato? Breathing as a revolutionary message sarà esposto domani, unica giornata possibile per vedere gli 80 video della durata di 30 secondi ognuno realizzati dal collettivo Studio ++, utilizzando sette postazioni video nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio, grazie alla rete interna che il Comune utilizza per la comunicazione nei luoghi pubblici. Un gesto privato, personale, identitario, che diventa un atto pubblico e corale, attraverso un messaggio che richiama l’attenzione su ciò che potrebbe essere davvero essenziale nella dimensione pubblica del nostro tempo.
Tutte le clip verranno presentate, per la sola giornata di martedì 23 settembre, in sette postazioni video nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio, utilizzando la rete interna che il Comune utilizza per la comunicazione nei luoghi pubblici. Il gesto dei privati cittadini diventa così un atto pubblico e corale. Fabio Ciaravella (1982), Umberto Daina (1979) e Vincenzo Fiore (1981) hanno generato il progetto partendo dal concetto di “relazione di limite”, ispirato dalle ricerche compiute aall’Art Culture and Technology (ACT) program del MIT di Boston. Il primo step, che prevede ulteriori sviluppi in diverse città europee, potrete vederlo a partire dalle 18, con un talk tra gli artisti e il curatore Pietro Gaglianò.
Finalmente,
consapevolezza… consapevolezza… consapevolezza… 🙂
Quando l’evento pubblico è un video clip, quello che ne rimane è solo finzione, altro che consapevolezza…