23 settembre 2014

Fino al 29.XII.2014 Ettore Sottsass, Gerold Miller, Melissa Kretschmer Giacomo Guidi, Roma

 
Un nuovo spazio in un ex studio d’artista. Ed un mix di linguaggi. Tra moda arte e design la galleria di Guidi si candida a diventare il nuovo place to be dell’arte nella capitale -

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Aprire un nuovo spazio, in una Roma che del barocco sta sperimentando sempre più la fatuità di grandi apparati vuoti o, al massimo, di antri pubblici in affitto, non deve esser certo cosa facile. Il trentenne Giacomo Guidi tenta il colpo con un grande contenitore in lizza per diventare un luogo dove arte, architettura, musica e moda (presente in questo primo appuntamento con Fabio Quaranta), possano avere spazi e tempi d’incontro. Una decisione certo felice e un’area che lo consente: tre grandi sale, per tre personali, di cui una di volta in volta dedicata a singoli progetti curatoriali. 
Il trio scelto per inaugurare il nuovo corso sembra dare ragione allo spazio, nel senso che lo esalta e lo sottolinea: le opere di Ettore Sottsass, Gerold Miller e Melissa Kretschmer sono accomunate da un’aderenza quasi scientifica alle pareti della galleria, se non fosse per lo splendido tavolo del primo, capolavoro di design made in Italy, che rompe gli schemi con una virata orizzontale. Ma andiamo per gradi. 
Ettore Sottsass (1917-2007), è stato più che un architetto: design e artista allo stesso tempo, convinto che ogni medium deve avere le sue regole. È per questo che questi piatti, tutti del 1958, sono in smalto su rame, dove il primo, inadatto a una produzione su larga scala, viene invece scelto per essere accolto nel territorio dell’unicum. Puri strati di colore che fanno dimenticare quelle che in origine erano solo stoviglie. La mostra è curata da Fulvio e Napoleone Ferrari, fondatori del Museo Casa Mollino di Torino. 
Melissa Kretschmer (Santa Monica, 1962), porta in scena un artigianato di design: il primo chiamato in causa dalle volute slabbrature del legno, il secondo dalla rigida serialità di questi interventi che, afferma l’artista, riflettono sulla pittura a partire dai suoi confini: cosa accade se il limite fisico diventa centro? Un bordo che si fa spessore, ma non smette di esser bordo. Una stratificazione che è tale, da condurre l’osservatore, a sorpresa, ad apprezzare proprio quest’ultimo. 
Anche Gerold Miller (Altshausen, 1961), riflette sul medium di Parrasio, e allo stesso modo partendo dalla fine. Un discorso che l’artista tedesco porta avanti dal 1991, quando coniò per le sue sculture murali il termine di “Anlagen”, strutture; come a dire, se il pittore non “costruisce” più il centro del quadro, allora l’onere spetta a chi guarda. Mutatis mutandis, nel 2014 i Monoforms, proseguono sulla stessa linea, mettendo un punto interrogativo al centro di quella che ormai è una bianca parete. Quali sono i limiti allora? Profili in alluminio laccato. Una fedele eredità minimalista, ancora bordi, oppure design? Non è dato sapere, concentriamoci sul centro. 
Eleonora Minna
mostra visitata il 16 settembre 2014
Dal 16 settembre al 29 dicembre 2014
Ettore Sottsass, Gerold Miller, Melissa Kretschmer
Giacomo Guidi, 
Largo Cristina di Svezia 17, 00165, Roma
Orari: dal martedì al sabato 10.30 – 19.30 

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