23 settembre 2014

Acidini: dimissioni si, dimissioni no. La Sovrintendente dice addio al Polo museale fiorentino: scelta personale o polemica con il Ministro?

 

di

Cristina Acidini
Ieri si è sparsa la notizia che Cristina Acidini, sovrintendente al Polo Museale Fiorentino, lascerà a fine anno il suo incarico. Si diceva anche che le motivazioni fossero legate al fatto che lei e l’ex Sovrintendente Antonio Paolucci – oggi direttore dei Musei Vaticani – fossero indagati per abuso d’ufficio riguardo a una convenzione stipulata con l’assicurazione Axa Art legata al trasporto delle opere d’arte del Polo all’estero per il quale non sarebbe stata fatta alcuna gara. L’indagine parte dalla Procura di Firenze a seguito di un esposto. Acidini è coinvolta anche in un’altra inchiesta della Corte dei Conti per aver concesso in forma gratuita luoghi pubblici come il Giardino di Boboli per concerti di musica classica.
Questa mattina Cristina Acidini si è prestata a rispondere, con estrema diplomazia, alle domande dei giornalisti, sottolineando che le indagini a suo carico esistono, ma che non è assolutamente questa la motivazione che l’ha spinta a rinunciare al suo ruolo istituzionale. Al di là delle illazioni, di false notizie e interpretazioni singolari che erano emerse nella giornata di ieri la Sovrintendente ha precisato che, prima cosa, non si tratta di “dimissioni” ma “di richiesta di trattamento pensionistico anticipato” e ha specificato che la lettera inviata al Ministero è stata protocollata il 5 settembre anche se la notizia è arrivata in contemporanea a quella delle inchieste, ma suo dire sono due cose del tutto indipendenti. 
Dal Ministero fino a questo momento non ha avuto alcun riscontro alla sua lettera; ha detto che il dialogo rimane aperto ma che non ha motivo di credere che questo dialogo venga ricercato poiché nella nuova riforma auspicata da Franceschini il Polo Museale Fiorentino in quanto tale andrebbe a scomparire e smembrato in cinque differenti entità operative (Galleria degli Uffizi, Museo Nazionale del Bargello, Galleria dell’Accademia, Sezione Territoriale e Sezione dei Piccoli Musei). In sostanza il ruolo che è adesso di Cristina Acidini non è più previsto e lei ha fatto intuire che non accetterebbe di ricoprirne uno pari a un quinto di quanto ha ricoperto finora. È chiaro dunque che il motivo che l’ha portata a lasciare il suo incarico è dovuto a una valutazione di quanto la nuova riforma in atto propone con l’affidamento dei “grandi musei” a dei manager. E ha aggiunto che una figura come la sua non si può più identificare in un ruolo adeguato e che quindi lascia spazio all’attuazione piena della trasformazione voluta dal Ministro. (Enrica Ravenni)

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