30 settembre 2014

La bolla dell’arte contemporanea? Ma chi la ferma! Ancora in salita il mercato, secondo il rapporto annuale di Artprice

 

di

Jeff Koons, Ballon Dog (Orange), venduto da Christie's per 58 milioni di dollari
Al primo posto c’è sempre lui, il consacrato Jeff Koons, tra i campioni di incassi del contemporaneo, con il suo Ballon Dog venduto a quasi 59 milioni di dollari. Segue Christopher Wool, che anche se non si direbbe con il suo lettering sporcato macina milioni in aste e private sale. Lo dice il rapporto annuale di Artprice, leader mondiale delle banche dati sulla quotazione e gli indici dell’arte con oltre 30 milioni di indici e di risultati di vendite che comprendono 500mila artisti.
Thierry Ehrmann, Fondatore e Presidente di Artprice ha spiegato che la bolla è tornata a galoppare parecchio, e lo dimostrano qualcosa come 179 aste milionarie in tutto il globo (una ogni meno di 48 ore di media) e 13 record del mercato di fascia alta a otto cifre. «In soli quattro anni, il fatturato mondiale realizzato alle aste, di tutti i periodi, è stato quasi raddoppiato dopo la frenata del 2009-2010, anni in cui è stato registrato un calo dei prezzi del 48 per cento. La speculazione galoppante degli anni 2004-2007 è tornata alla grande e il mercato è ancora più opulento ancora più opulento rispetto alla micro-bolla del 2007», dice il Ehrmann. 
Il fatturato del mercato dell’arte contemporanea ha superato quest’anno i 2 miliardi di dollari (luglio 2013 – luglio 2014), registrando il miglior anno della sua storia, e sono gli artisti nati dopo il 1945 ad aver avuto la meglio : la tendenza e non è mai stata così alta, superando del 15 per cento i livelli raggiunti all’apice del 2007. «La domanda, sedotta dalla diversificazione degli investimenti e degli eccezionali tassi di redditività, è cresciuta a dismisura a tal punto che oggi si vendono opere cinque volte di più rispetto a 10 anni fa a livelli di prezzo senza paragone», continua il leader di Artprice. Sulla fascia alta, insomma la bolla non scompare, anzi, mentre sulla bassa anche se i prezzi non sono spinti da potenti gallerie, istituzioni, curatori, dealer e case d’asta,  resta la bramosia degli investitori che accomuna i collezionisti, tra multipli e opere minori. «Il mercato dell’arte contemporanea è diventato una specie di UFO economico». E in tempo di crisi, c’è da sbizzarrirsi. Il bollettino completo potete scaricarlo qui : www.artprice.com

1 commento

  1. E’ bello possedere tante bolle di sapone dorate e colorate. !Sono di aiuto alla noia della borghesia finanziaria, al decoro domestico, alla cura dell’ aria viziata e non purificata che stagna perennemente nei palazzi dorati e ovattati..

    O CHE NOIA! Quasi quasi mi compro un feticcio dorato !!!

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