10 ottobre 2014

Fino al 2.XI.2014 L’universo di Pier Paolo Pasolini. Arte e bellezza da Giotto a Patti Smith Castello Carlo V, Lecce

 
Un campo visivo fatto di affreschi, ricreati sul grande schermo. L’ispirazione è un continuo giro di influssi tra arte figurativa, letteratura, musica, inscenate come sogni da un unico regista e protagonista -

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Una lunga stagione di poesia attraversa Lecce: mentre il Museo Storico “Must” celebra il centenario della nascita del poeta e traduttore Vittorio Bodini, che in questa terra ha le sue origini, al Castello Carlo V la mostra “L’universo di Pier Paolo Pasolini” indaga la complessità di un autore, suo contemporaneo, che rivela e si rivela al mondo con una potenza che si sviluppa nel tempo. Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922; Roma, 1975) appare nel video della sala d’ingresso nelle vesti dell’allievo di Giotto de “Il Decameron” (1971), accompagnato dalla citazione: «Io sono una forza del passato». 
L’universo di Pier Paolo Pasolini. Arte e bellezza da Giotto a Patti Smith, vista della mostra
La tradizione è la sua forza e l’intento della mostra è quello di presentare l’influenza della pittura nelle scelte stilistiche del Pasolini regista, secondo quanto da lui affermato: «Il mio gusto cinematografico non è di origine cinematografica, ma figurativa». Ha imparato ad amare artisti quali Giotto, Masaccio e i manieristi, durante le lezioni di Storia dell’arte di Roberto Longhi a Bologna e a sua volta raffigura il suo maestro e la sua Callas in preziosi ritratti, presenti in mostra, al centro dei quali è posto il suo autoritratto, con gli occhiali pesanti, tra arte e musica.
«Per tradizione intendo la grande tradizione: la storia degli stili. Per amare questa tradizione occorre un grande amore per la vita» – dichiarava. Le immagini di alcune delle maggiori opere della pittura italiana del Trecento e Quattrocento, vengono accostate a fotogrammi di alcune delle maggiori opere di Pasolini: la scena finale di “Mamma Roma” (1962) e il Cristo in scurto di Andrea Mantegna – sebbene l’autore avesse dichiarato un’ascendenza pittorica diversa; il richiamo al Cenacolo vinciano nel banchetto nuziale del medesimo film, ed altri.
Una importante sezione della mostra documenta la realizzazione del film “Il fiore delle Mille e una notte” (1974) grazie alle fotografie di Roberto Villa. Il susseguirsi delle immagini è tenuto insieme dalla lunga linea biografica che attraversa le sale, a doppio filo con una palpitante colonna sonora cui fanno da contrappunto documenti audiovisivi, tra cui canzoni composte da Pasolini, e libri resi disponibili dalle biblioteche della Provincia di Lecce.
La summa della mostra si trova nella sala proiezioni, dove i dipinti si dissolvono in personaggi vivi e in movimento. Gianni Canova – curatore della mostra insieme a Silvia Borsari e Paola Rampini – sottolinea come i richiami figurativi in Pasolini non siano calchi delle opere d’arte, ma degli “esorcismi”, come affermato dallo stesso PPP. In questa sala, ogni sabato sera, si alternano alcuni film di Pasolini, ricordando la ritualità con cui Patti Smith e altri artisti a New York assistevano ai suoi film negli anni ’60. La mostra, inclusa tra le iniziative per la candidatura di Lecce a capitale europea della cultura 2019, si configura come una possibilità di riflessione e comprensione, e non solo come celebrazione di Pier Paolo Pasolini: infatti «la morte – secondo l’autore – non è nel non poter comunicare, ma nel non poter più essere compresi».
annamaria serinelli
mostra visitata il 26 agosto 2014
dal 27 giugno al 2 novembre 2014 
L’universo di Pier Paolo Pasolini. Arte e bellezza da Giotto a Patti Smith
a cura di Gianni Canova, Silvia Borsari, Paola Rampini
Castello Carlo V
Viale XXV Luglio, 32 – 73100, Lecce
Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.30
Info: +39 0832246517

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