17 ottobre 2014

Fino all’8.XI.2014 Adriano Costa, La Commedia dell’Arte Peep-Hole, Milano

 
Tutto il Brasile in una mostra. O quasi. Alla sua prima esperienza in Italia Adriano Costa ci racconta il suo paese. Attraverso emblemi e luoghi comuni, tra lirica e politica -

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Quella da peep hole è la prima mostra personale in un’istituzione italiana del brasiliano Adriano Costa.
Costa è un vero artista, infatti, tanto per iniziare, la mostra si espande su diversi livelli e con una profondità di pensiero e visione che mettono in luce grande sensibilità e comprensione delle dinamiche socio/economico e culturali contemporanee.
Adriano Costa, La Commedia dell’Arte, vista dell'allestimento, Peep Hole Milano, foto di Andrea Rossetti
Il filo conduttore dell’intera esposizione è l’ invisibilità e i rapporti di debito e sudditanza del sud America rispetto all’Occidente. Sappiamo come i paesi definiti emergenti (BRIC) stiano ricevendo grande attenzione per quella che è la produzione artistica dei membri che li compongono e Adriano Costa in quanto Brasiliano non è da meno. Inserito in questo valzer di delicati equilibri, percepisce un senso di spaesamento per via di una forte attenzione a livello globale accesasi sul suo paese di provenienza, accompagnata da quella che definisce allo stesso tempo però una “mancanza di comprensione”.
International Division of Labour – 1, il lavoro che apre il percorso espositivo è una targa bronzea. Rappresentazione scultorea di un oggetto fisico, in mostra è la ceretta brasiliana , ovvero ciò che rende il Brasile “famoso” nel mondo. Siamo evidentemente di fronte ad una provocazione critica. 
L’ approccio di Costa è spesso vincolato ad un’ azione ready-made, in questo caso invece troviamo la volontà di misurarsi col rifare, rielaborare l’oggetto prestando attenzione ai materiali tipici della storia dell’arte. International division of Labour – 2, il cui titolo riprende il primo lavoro, vuole portare l’attenzione su quella che è la costante ricerca da parte delle economie globalizzate di luoghi di lavoro in cui produrre a costi sempre minori e all’invisibilità degli individui che contribuiscono alla crescita di queste economie. È cosi che con un’azione ready made mette in mostra, su di una pedana in finto marmo, borse cinture e portafogli contraffatti. La dimensione politica è presente ma criptata, mentre nuovamente ritorna l’attenzione ad un altro materiale tradizionale, il marmo, che rivive spogliato dalla sua preziosità; anch’esso è contraffatto. 
L’ultimo lavoro, How to be invisible in high heels, è probabilmente il lavoro più duro, lirico ed emotivo assieme. Ispirandosi al minimalismo e all’arte concreta, Costa inscena una ritmica geometrica la cui composizione dà luogo a una bellezza asciugata dalla forma superflua, in cui a persistere è l’essenza transessuale di chi, in tacchi alti, ha prestato la propria fisicità per testimoniare l’invisibilità di cui parla questa mostra. Le stele, come corpi geometrici e morti, esulano, una volta avvicinatosi, dalla loro freddezza. Infatti come in precedenza, l’artista ha condotto una ricerca sul materiale, che risulta poroso e in qualche modo accogliente. Le stele, di altezze diverse, in piedi o stese a terra, restituiscono una dimensione funerea, come del resto tutta la mostra, e invita ad un confronto fisico.
Greta Scarpa
mostra visitata il 25 settembre
Dal 25 settembre all’8 novembre 2014
Adriano Costa, La commedia dell’arte
Peep-Hole
Via Stilicone 10 – 20154 Milan
Orari: da martedì e sabato dalle 14:30 alle 19:00
Info: info@peep-hole.org T. +39(0)287067410

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