19 ottobre 2014

Quando si dice arte social. Dalla California arriva il nuovo Banksy. Si chiama Skidrobot, e disegna “ambienti” per gli homeless

 

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un'immagine di Skidrobot
Il suo profilo su Instagram conta oltre 6mila followers, per qualcosa come 90 immagini postate. 
È un piccolo fenomeno di Arte Pubblica, o forse sociale. O forse questa non è la definizione esatta, perché in questo caso la bomboletta spray è il medium per avvicinarsi un po’, con pietas, alla difficile realtà degli homeless, per tentare di dare un poco di dignità a situazioni limite con l’aiuto del disegno. È la storia di un anonimo artista che si fa chiamare Skidrobot, da Los Angeles, città statunitense dove è grande e diffusa la presenza di clochard, nei quartieri poveri, e dove spesso (data la conformazione urbana della metropoli) è difficile anche spostarsi, e soprattutto essere aiutati o un po’ meno “invisibili”. Il novello Banksy si pone come un “arredatore” d’esterni: disegnando baldacchini per ingentilire materassi di fortuna, graffitando un’intera stanza  racchiusa in un vicolo o, ancora più causticamente e teneramente, mettendo i sogni degli homeless nei fumetti. E cosa può sognare un senza tetto, se non un letto vero? #helpthepoor #savehumanity #feedtheneedy i suoi hashtag, con cui potete cercarlo.
Un semplice gesto, ma d’impatto. E decisamente poco vandalico.

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