19 ottobre 2014

Fino al 25.X.2014 Emilio Isgrò, L’oro della Mirandola. Cancellature per Giovanni Pico Museo di Palazzo Bondoni Pastorio, Castiglione delle Stiviere

 
La cancellatura compie 50 anni. L’artista siciliano ripercorre la sua storia con una mostra nel mantovano -

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Sono passati cinquant’anni dai primi esperimenti di cancellatura e oggi più che mai il lavoro di Emilio Isgrò appare attuale e ricco di significato. 
Un anno importante questo per l’artista che dopo il progetto dedicato a Curzio Malaparte a Prato e l’omaggio a Giovanni Testori a Milano, spegne per la terza volta le candeline con la mostra “L’oro della Mirandola”, ultimo episodio di una vera e propria “trilogia di censurati”.
Ad essere cancellato questa volta è il testo delle Conclusiones dell’umanista Giovanni Pico della Mirandola,  primo libro bruciato dall’inquisizione, le cui pagine rivivono nelle cancellature di Isgrò all’interno dei preziosi ambienti del settecentesco palazzo Bondoni Pastorio di Castiglione delle Stiviere.
Emilio Isgrò, L’oro della Mirandola. Cancellature per Giovanni Pico, vista della mostra
Un’operazione sottile, pungente, energica quella di Isgrò che trasforma un gesto in apparenza distruttivo in uno strumento di affermazione, attraverso cui ricostruire un pensiero che si carica al contempo di nuovi significati; un’operazione ancora più tagliente quando ad esserne oggetto sono i contenuti scandalosi e sconvenienti di un testo a suo tempo censurato.
In fondo cancellare una censura sottintende di per sé una rinascita ed ecco che di stanza in stanza, quelle stanze dove abitò Caterina, la sorella di Pico sposata con Rodolfo Gonzaga dei Castiglione delle Stiviere, le novecento conclusioni si risvegliano per prendere una forma nuova. 
Tra le righe si svelano eleganti figure, oggetti, segni puramente grafici. A tratti il testo viene obliterato da bande nere o bianche, altrove nascosto da nuguli di formiche che si affollano sulla pagina. 
Celare qualcosa significa però gettare una nuova luce su quanto ancora rimane leggibile, poche parole, selezionate da un artista che ha scelto proprio la parola come mezzo privilegiato di espressione non solo nei suoi lavori artistici ma anche nella sua attività parallela di scrittore e drammaturgo. 
La forza travolgente del lavoro di Isgrò è perfezionata da un’estetica di grande raffinatezza fatta di segni semplici e di accostamenti cromatici preziosi.
Pochi i colori che ne dominano la poetica: il bianco e il nero, presenze costanti ed essenziali nella sua produzione, e in questo caso l’oro, la cui scelta, come suggerito dal titolo stesso della mostra, diviene cardine dell’intero lavoro. L’oro ci proietta nelle atmosfere rinascimentali in cui nacque il testo di Pico della Mirandola, diviene lo strumento per la sua rinascita e la strada per affermare nuove conclusiones, quelle, come dice Isgrò, di un’ “arte energica per la vita e il bene di tutti”.
Antonia Bertelli
Dal 7 settembre al 9 novembre 2014 
Emilio Isgrò
L’oro della Mirandola. Cancellature per Giovanni Pico 
Museo di Palazzo Bondoni Pastorio
via Marconi 34, Castiglione delle Stiviere (Mantova)
Orari: ogni sabato e domenica, dalle 15.00 alle 19.00 e su appuntamento
Info: info@fondazione-bondonipastorio.eu, www.fondazione-bondonipastorio.eu

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