25 ottobre 2014

Premio Lissone 2014. Davide Mancini Zanchi per la pittura, Angelo Sarleti Premio della Critica, mentre a Gioiello e Bongiorni i Premi acquisto MAC

 

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davide mancini zanchi, Mustang, 2014, quadro, carta adesiva, carbon look e neon, 30x160x160 cm
 
L’edizione 2014 del Premio Lissone, con l’inedito corso impresso dalla direzione di Alberto Zanchetta, esplode in una serie di mostre che invadono il MAC – Museo d’Arte Contemporanea della cittadina brianzola, rinnovando uno degli storici premi italiani: mantiene la cadenza biennale e non rinnega la tradizione di occuparsi esclusivamente di pittura, ma vira con decisione verso l’indagine mirata di modalità espressive sperimentali come, quest’anno, la “pittura espansa”.
Il Gran Premio di 5mila euro è stato assegnato a Davide Mancini Zanchi con l’opera Mustang del 2014. Il bando, aperto ad artisti under 35 italiani e stranieri, ha ricevuto 171 candidature e il vincitore è stato individuato in una rosa di 27 finalisti selezionati in base ai criteri di qualità, originalità e coerenza delle ricerche artistiche: Matteo Antonini, Irene Balia, Agostino Bergamaschi, Marco Bongiorni, Calori & Maillard, Anna Caruso, Stefano Cumia, Francesco Fossati, Max Frintrop, Alessandro Gioiello, Silvia Hell, Silvia Infranco, Joan Saló Armengol, Osamu Kobayashi, Andrea La Rocca, Federico Lanaro, Bruno Marrapodi, Silvia Mei, Luca Moscariello, Carlo Alberto Rastelli, Milena Rossignoli, Angelo Sarleti, Thomas Scalco, Patrizia Emma Scialpi, Stefano Spera, Luca Zarattini, più il vincitore. 
Per la prima volta nella storia del Premio la selezione è avvenuta mediante l’incrocio del lavoro di due giurie: la tradizionale Giuria di premiazione, composta in quest’occasione da Sergio Breviario, Alberto Garutti, Volker W. Feierabend, Federico Luger, Giuseppe Pero, Remo Salvadori, Alberto Zanchetta, e il nuovo organo, il Comitato di selezione, con Flavio Arensi, Gianluca D’Incà Levis, Alberto Mugnaini, Gianluca Ranzi, Lorenzo Respi, presieduto dal direttore del museo, che hanno assegnato anche il Premio della critica a Angelo Sarleti e la Menzione d’onore a Bruno Marrapodi, a cui si aggiungono i premi acquisto a Marco Bongiorni e Alessandro Gioiello che vanno ad arricchire le collezioni permanenti del MAC.
Tra le novità anche due sezioni espositive ad invito, aperte sia alla dimensione nazionale che a quella internazionale, che non conferiscono premi in denaro, ma una notevole vetrina. Gli artisti stranieri convocati sono Greg Colson, Kim Dorland, Franklin Evans, Jason Martin, Eric Mistretta e Katy Moran, mentre lo spazio per gli italiani è diviso tra Compendium, la prima antologica di Gabriele Arruzzo in un museo italiano, e Jeunesse, una piccola retrospettiva dedicata alle opere giovanili di Anselmo Bucci risalenti al suo soggiorno parigino, accanto alle quali figura anche un ritratto che Amedeo Modigliani gli fece in quel periodo. Jeunesse onora così non solo la memoria di uno degli esponenti di punta dello gruppo Novecento, ma anche la tradizione del Premio, che negli anni Sessanta ha dedicato retrospettive a Atanasio Soldati, Osvaldo Licini e Mario Sironi
Mai così vicine le due epoche del Premio, quella storica che si svolse dal 1946 al 1967, e quella recente, iniziata nel 2002 con la sua nuova istituzione, che oggi si trovano unite nel forte spirito di ricerca e apertura in molteplici direzioni: attenzione alle istanze più innovative della pittura, sguardo rivolto sia al panorama nazionale che internazionale, coinvolgimento nelle giurie di soggetti attivi, a vario titolo, negli ambienti più vivaci del sistema italiano dell’arte contemporanea. (Silvia Conta)

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