08 novembre 2014

Fino al 22.XI.2014 Luana Perilli, Solitary Shelters The Gallery Apart, Roma

 
I rifugi solitari di Luana

di

Nel 1900, all’Esposizione Universale di Parigi, Charles Janet presentò il primo progetto di un formicarium, un vivaio per allevare formiche; poco distante, a Place de la Concorde, sorgeva la controversa entrata monumentale progettata da René Binet ispirandosi ai microrganismi disegnati e pubblicati da Ernst Haeckel alcuni anni prima. 
Che nesso esiste tra quei due fatti, al di là della loro vicinanza spazio-temporale? Nessuno, eccetto che possono inquadrare alla perfezione l’ultima impresa dell’artista romana Luana Perilli, ospitata da The Gallery Apart: da un lato la riflessione sul rapporto architettura-natura, e nello specifico design-natura; dall’altro il suo interesse etologico per il mondo sociale delle formiche. Dalla passione per le ceramiche tedesche degli anni ’50-’70 (Sgrafo, Fat Lava, Rosenthal) nascono le sculture biomorfe – chiamarle vasi sarebbe riduttivo – realizzate dall’artista in ceramica: forme organiche, orifizi multipli, ruvidità concrezionali suggeriscono analogie biologiche familiari e inquietanti allo stesso tempo. 
Luana Perilli, Horn Nest#2, 2014, marmo di Carrara, ceramica invetriata, palco di daino, cm 92 x 65 x 26,5, foto di Giorgio Benni
Già in precedenza la Perilli, presso la stessa galleria, aveva prima decontestualizzato, e interpretato poeticamente, mobilio e oggetti di design (Manutenzione sentimentale della macchina celibe), per poi integrarli in una vera colonia di formiche (108 spontaneous collective in thoughtless awareness). I manufatti di Solitary Shelters, invece, sono ideati esplicitamente per poter attrarre e ospitare i nostri – anzi, i vostri – piccoli amici a sei zampe, come suggerisce il titolo di alcuni lavori, Nest. Affascina la suggestione di un design, solitamente strumento di colonizzazione umana, qui colonizzabile da altre creature. Gli oggetti naturali cui le sculture sono associate – marmo, corna di alce, sfere di agata, una mostra capovolta – appaiono anche in un video, dal sapore vagamente documentaristico, reinventati come parti di giochi d’acqua ideati dalla stessa artista. 
Le implicazioni sono molteplici, a partire dal filone novecentesco dell’architettura organica e del design ispirato dalla natura (Frank Lloyd Wright, Richard Buckminster Fuller, Alvar Aalto), fino all’analisi del perfetto e sofisticato modello sociale della formica, tra individualità e collettività, e alla speculazione su un possibile confronto tra questo e il modello umano.
Sicuramente seducente quanto minato il campo attraversato dalla Perilli, dove il confine tra arte e scienza può diventare labilissimo, e quasi indistinguibile.

Mario Finazzi
mostra visitata il 23 settembre
Dal 23 settembre al 22 novembre 2014
Luana Perilli, Solitary Shelters
The Gallery Apart
Via Francesco Negri, 43 – Roma
Orari: martedì – sabato 15.00 – 19.00 e su appuntamento
Info: info@thegalleryapart.itwww.thegalleryapart.it

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