09 novembre 2014

Fino al 15.XI.2014 Philomene Pirecki c/o Jamie Shovlin 1/9unosunove, Roma

 
Il sottile piacere di evocare fantasmi di fantasmi

di

Il ciclo c/o an alternate correspondence, ideato e curato da Marianne Derrien per lo spazio romano 1/9unosunove, giunge al suo secondo episodio. Questa volta l’artista concettuale britannico Jamie Shovlin invita al dialogo la connazionale Philomene Pirecki. Entrambi lavorano sulla stratificazione delle immagini.
Le opere presentate da Shovlin partono da alcune riproduzioni fotografiche prese da libri. Le immagini, già passate attraverso vari filtri – la realtà è fotografata, la fotografia viene stampata in un libro, etc. – vengono ulteriormente manipolate: ingrandite e riprodotte tramite serigrafia, ritoccate e rovinate tramite gesso, e fissate su supporto ligneo. 
Nelle opere della serie Residual, invece, alcuni particolari di mani, tratti da foto di opere d’arte, sono riprodotti tramite disegno, ma in modo meccanico, senza quella pretesa di stile o autorialità che quasi sempre il disegno comporta.
Spesso, in passato, le opere di Shovlin hanno fatto esistere archivi, film, libri in realtà mai esistiti: il rapporto tra realtà e finzione, tra vero e non vero, diventa in questo caso una riflessione sulle alterazioni dell’immagine dalla realtà attraverso vari livelli e tecniche di riproduzione e di comunicazione.
Philomene Pirecki c/o Jamie Shovlin, vista della mostra
Alcuni altri lavori dal sapore isgroiano, tra cui anche due video creati in stop-motion, sono costruiti sul nascondimento di pagine stampate, e la successiva riscoperta, e talvolta ricombinazione, di singole parole e caratteri. 
Nell’aria a questo punto c’è un fortissimo odore di Walter Benjamin che la Pirecki contribuisce a rendere più intenso.
Reflections fa visivamente ciò che William Basinski ha fatto musicalmente con The Disintegration Loops: reitera immagini attraverso il tempo, fotografando fotografie di fotografie di riflessi di opere, e così testimoniando strato dopo strato, generazione dopo generazione, il loro inesorabile usurarsi e divenire altro.
Nella serie Image Persistence, sono fotografate le immagini digitali di sue opere, alcune non più esistenti, spettri di spettri.
Presente anche un lavoro pittorico site-specific realizzato in galleria, per il quale l’artista ha fatto creare appositamente dei colori acrilici, prendendo come modello la tonalità di alcune zone d’ombra sul bianco delle volte.
Dialogo apparentemente un po’ freddo e accademico, sebbene il tema della riproduzione dell’immagine e della perdita dell’aura, da cui partono i due artisti, sia sempre affascinante.
Mario Finazzi 
mostra visitata il 9 ottobre
Dal 9 ottobre al 15 novembre 2014
Philomene Pirecki c/o Jamie Shovlin
1/9unosunove, Roma
Via degli Specchi 20 – (00186) Roma
Orari: da martedì a venerdì, ore 11-19; sabato, ore 15-19
Info: +39 0697613696; www.unosunove.com

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