22 novembre 2014

Il Duomo nuovo. Modena ritrova la sua cattedrale, dopo otto anni di restauri

 

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È uno degli esempi più belli in assoluto di romanico, e non a caso è stato dichiarato patrimonio Unesco, insieme alla sua torre Ghirlandina e a piazza Grande. Stiamo parlando del Duomo di Modena, che da oggi è completamente libero dopo 8 anni impalcature, per un restauro costato diversi milioni di euro e che andava avanti dal 2006, quando intervenne anche Mimmo Paladino con il suo grande telone a coprire i lavori alla Torre. 
Capitolo spinoso questo, visto che la plastica si è deteriorata a causa di smog e agenti atmosferici e le istituzioni che speravano in un recupero museale sono rimaste con la bocca asciutta. Pazienza, valore di un “happening”, perché oggi non ci si pensa, ma si gioisce per il ritrovato simbolo della città, sovvenzionato nella “cura” un po’ da tutti.
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ha versato infatti due milioni e 750mila euro, Unicredit qualcosa come 950mila euro e il MiBACT 860mila, mentre il Comune di Modena, che non è intervenuto direttamente sull’ultimo restauro delle absidi, scoperchiate oggi, ha contribuito con un finanziamento pari a 550mila euro.
Una buona notizia, per un monumento che nel 2006 versava in un “preoccupante stato di conservazione”, e che aveva visto il distacco di una porzione di materiale lapideo dal cornicione della facciata, così come il cerchio inferiore del rosone si era disgregato. Ora, insomma, speriamo che le condizioni possano permettere al Duomo, edificato a partire dal 1099, di continuare a vivere altri mille anni. 

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