26 novembre 2014

Rumori fuori scena romana. In prossimità del bando per il Polo Museale del Moderno e Contemporaneo riprendono i giri di valzer. Tra favoriti e sbarramenti

 

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Sistemate le questioni teatrali (forse e speriamo), l’assessorato capitolino alla cultura pare deciso finalmente a prendere in mano la questione arte moderna e soprattutto contemporanea. Per il nascente Polo Museale del Moderno e del Contemporaneo di Roma, che includerà Palazzo Braschi, Museo in Trastevere, la Galleria d’Arte Moderna di via Francesco Crispi e soprattutto il Macro, senza direttore da più di un anno,  sembra infatti sia giunto finalmente il tempo di avere un direttore artistico unico, che sarà selezionato tramite un bando pubblico aperto ad interni dell’amministrazione ed esterni. Stando alle indiscrezioni che girano, il profilo dovrà corrispondere a quello di uno storico dell’arte con una forte esperienza nel contemporaneo. Quindi non un manager, esperto di questioni amministrative, ma una figura con un titolo di studio inquadrabile nella Sovrintendenza Capitolina e con un percorso professionale in quadro di gestire soprattutto la programmazione del Macro, il museo che più degli altri ha necessità di una gestione espositiva, oltre che di quella della collezione. 
Una figura che dovrà essere scelta anche in funzione della vocazione di galleria civica che l’assessorato di Giovanna Marinelli vorrebbe maggiormente valorizzata per il museo di via Nizza e del Testaccio. L’indicazione di uno storico dell’arte, e quindi di una figura con un titolo che non tutti i curatori attualmente sulla scena possono vantare, sebbene provvisti di ricco curriculum di curatela di mostre e altro, restringe di molto il campo. E  forse non è propriamente un male, vista l’ampiezza dei periodi storico artistici raggruppati nel polo. Ma è una scelta in parte confezionata quasi ad hoc per Federica Pirani, stimata dirigente comunale che da tempo è data in pole position per la direzione del Macro e in parte un po’ strana. Ad esempio, se queste voci fossero confermate, non potrà essere della partita un’altra superfavorita, Cristiana Collu, di cui si mormora molto di un avvicinamento romano. Collu, ex direttrice del Man di Nuoro, attualmente (ancora per poco, come da lei stessa dichiarato) a capo del Mart di Rovereto, non avrebbe infatti i requisiti necessari in quanto in possesso di una laurea in Lettere Moderne, arricchita di master in Museologia, Museografia e Gestione e Allestimento museale, che però non sono propriamente Storia dell’Arte. E così per altri.
Ma per Collu sarebbe invece pronta la poltrona della direzione del Palazzo delle Esposizioni, al cui vertice siede Franco Bernabé, guarda caso ex Presidente del Mart. In ogni caso (forse e speriamo), non dovremmo ancora attendere a lungo per conoscere le sorti dell’arte contemporanea e moderna a Roma. Ci permettiamo un paio di suggerimenti: che la Commissione giudicatrice sia all’altezza, con qualche presenza possibilmente internazionale che forse saprebbe meno dell’Italia ma garantirebbe maggiore indipendenza, e non di nomina politica (che sia trasparente, dovrebbe essere implicito). E che magari il bando, anziché essere imboscato in siti poco frequentati, sia reso pubblico tra quelli più gettonati. Ad esempio, Exibart è disponibile ad ospitarlo

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