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«L’Italian Team di Sotheby’s Arte Contemporanea, dopo Londra, ha realizzato un catalogo d’asta selezionatissimo per qualità e provenienza delle opere. Questi risultati confermano la solidità del mercato italiano che noi vediamo crescere nel tempo in modo costante». Sono le parole usate da Raphaelle Blanga, Responsabile della vendita nell’asta serale dedicata all’arte italiana del Dopoguerra che si è svolta ieri sera a Milano. Un nuovo successo, che segna il 91,9 per cento di lotti venduti, per un totale di 8 milioni e 209mila euro.
A fare da capofila sempre loro: Lucio Fontana ed Enrico Castellani. Il primo, con un Concetto Spaziale rosso a due tagli, del 1964, stimato in alta a 700mila euro esce dall’asta battuto a 985mila, ma c’è anche Concetto Spaziale, I muri, che si ferma a quota 457mila, batte però un nuovo traguardo per l’artista.
Castellani segna un nuovo record con l’esagonale Superficie Bianca del 1970, in alta a 450mila va a 865mila. Alternando da uno a cento e viceversa, del grande Boetti, arazzo del 1978, realizza invece il record per un’opera di questa serie, uscendo da Palazzo Broggi battuto a 337mila euro, su stima alta di 280mila. Ottimo risultato anche per Dadamaino, che a Londra sta avendo una mostra da Sotheby’s/S2 che ha visto un suo Oggetto Ottico Dinamico del 1961 passare dalla stima di 40mila alla vendita a 111mila euro.
Altro record, infine, per Mario Schifano. Con un’opera della sua serie Vero Amore, è passato da una stima alta di 60mila euro a 91,5mila all’effettiva vendita. Inoltre, non in ultimo, tutti gli Agostino Bonalumi presenti sono stati venduti. Insomma, tutto a gonfie vele. Viene ormai da dire “come al solito”, quando si parla di grandi pezzi e grandi artisti, messi all’incanto da grandi case d’asta.