18 dicembre 2014

Tigre, per sempre

 

di

Perché Loredana Berté come protagonista della nostra foto del giorno? Perché da pochi mesi ha compiuto 64 anni, e da 40 è in scena. Come al Teatro Nazionale di Milano, dove ancora una volta ha fatto sold-out, dopo un anno e mezzo di tour ininterrotto. Protagonista scomoda dello spettacolo italiano, spesso vittima della sua stessa vita (lei sì, davvero spericolata). E geniale. Artista, se ce lo si concede. Di certo non nel senso che siamo usi a scrivere su questo giornale quotidianamente, ma in una versione più popular che non per questo vuol dire nazionalpopolare. D’altronde è stata lei negli anni ’80 ad avere una copertina e un videoclip firmati da Andy Warhol, rispettivamente dell’album Made in Italy e del brano Movie. È stata lei a portare la musica reggae in Italia con una canzone che ancora tutti cantiamo (…E la luna bussò) e che ieri sera ha infiammato la platea. E sempre lei, in tempi non sospetti e ancora lontani dal concetto di “glocal”, portava in Italia sonorità dal Brasile, inaugurava look poi copiati dalle star di mezzo mondo, scandalizzava platee su temi come il femminismo o la maternità, condizione della donna oggi sbattuta su tutte le copertine e in tutte le salse, ma che nell’86, al Festival di Sanremo, le costarono la “scomunica” dal mondo ufficiale della musica italiana, per colpa di quel pancione finto che si era infilata sotto una striminzita tuta di latex: il messaggio era quello di una donna che, nel massimo della sua espressione della femminilità (la dolce attesa, appunto) poteva anche essere libera e padrona delle proprie azioni, del proprio ruolo pubblico. Avevano da venire la par condicio, e anche quella parità dei sessi che tutt’ora si decanta ma che all’atto pratico non è così vicina, specialmente in certi ambienti. Di certo non inconsapevole delle sue azioni, Loredana ha dimostrato di saper nuotare in più di una tempesta, reinventandosi e “riscrivendosi”, anche come autrice. Ieri sera l’ennesimo banco di prova, che l’ha vista di nuovo trionfante. L’amore passa, ma l’arte resta per sempre. Anche se (non) sono solo canzonette, come cantava un altro [Edoardo Bennato] più volte citato al Bandabertè tour al Nazionale. 
Foto home P.L.Balzarini
Foto interna Monique Rebecchi

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