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Della serie una al giorno: se ieri c’è stata la firma tra Cariverona e Unicredit per mettere a punto il restauro dell’Arena di Verona, con 14 milioni di euro in 3 anni, è stato anche firmato l’accordo per il Progetto di riassegnazione degli spazi dell’intero complesso della Reggia di Caserta, comprendente la Reggia, il Parco reale, il Giardino “all’inglese”, l’Oasi di San Silvestro e l’Acquedotto Carolino. Lo scopo? Restituirlo in toto alla sua esclusiva destinazione culturale, educativa e museale.
Il progetto è stato presentato dal Commissario straordinario di Governo, Ugo Soragni, e prevede che entro un anno l’intero piano nobile dell’edificio sarà rimesso in funzione anche per consentire di recuperare nuovi ambienti in cui allestire esposizioni. Poi, negli anni successivi, fino al 2020, si legge nel comunicato, “si darà corso alla graduale liberazione degli ulteriori spazi situati nell’edificio della Reggia e nel Parco, ivi compreso l’emiciclo occidentale antistante”.
«La valorizzazione della Reggia di Caserta è un grande progetto nazionale che ha tutta l’attenzione del Governo. In pochi mesi abbiamo definito un progetto molto ambizioso per restituire il complesso vanvitelliano alla sua naturale destinazione museale. Grazie alla collaborazione del ministro Pinotti e dell’Agenzia del Demanio, il commissario Soragni ha potuto predisporre, in anticipo sui tempi, un preciso cronoprogramma che consentirà di partire con i lavori di adeguamento già nei primi giorni del 2016, subito dopo la restituzione degli spazi del piano nobile che avverrà entro il 31 dicembre del 2015. Il recupero della Reggia di Caserta è grande opportunità per tutto il Paese e per il rilancio turistico del Mezzogiorno italiano». Qui, però, di Artbonus e di denaro da investire non si è parlato. Si è detto solo che il progetto viaggia “in anticipo” sulla legge Artbonus, appunto. Tantomeno si è parlato di rapporti tra pubblico e privato, appalti dei lavori e trasparenza. Aspettiamo novità.