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Il prossimo 22 dicembre presenterà i risultati degli ultimi 7 anni di gestione, e i suoi programmi futuri, ma già c’è da dire a Venaria Reale qualcosa è andato bene di sicuro. La Reggia del torinese è risultata prima nella ricerca “Museo Index” realizzata da Sociometrica e Mecenate90, con un totale di 90 punti su 100 rispetto alle espressioni dei visitatori in base ai social media del museo, valutati per la prima volta con un’ analisi semantica.
Attraverso la tecnologia di si sono analizzate quasi 90mila valutazioni espresse sui social media, di persone che hanno visitato musei o aree archeologiche del nostro Paese e, forse non è un caso, che a seguire l’ottima valutazione che il pubblico ha dato a Venaria Reale ci sia un’altra istituzione torinese: il Museo Egizio (84 punti su 100). Poi c’è Venezia, con Guggenheim e Gallerie dell’Accademia, Uffizi, Brera ed Ercolano.
Pompei, Capodimonte, Reggia di Caserta, Colosseo e musei romani? Sono conosciutissimi. Ma la qualità dei commenti si ferma lì. Anzi, la percezione degli ospiti stranieri è di una mancata qualità organizzativa, costo eccessivo dei biglietti e contesto sociale negativo.
Sai che novità, verrebbe da dire, ma quel che è certo è che nero su bianco fa un po’ un altro effetto, e ci si aspetta sempre che a farla da padrone – in Italia – non possano essere che Firenze e Roma, soprattutto nel cuore degli stranieri. E invece, scalzati, dai “padani”.
Perché? Perché – spiega la ricerca – “La fruizione di un museo è unitaria: dipende dalla qualità delle opere al loro display ma anche dalla quantità e qualità di informazioni disponibili all’organizzazione degli ingressi; dall’empatia di chi ci lavora alla disponibilità dei trasporti; dal clima sociale dell’ambiente alla qualità dei servizi ausiliari”. Chapeau.