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Le sculture di Pino Spagnulo nella sua “Canzone di fuoco” e i “Rilievi” di Turi Simeti da stasera sono i due protagonisti che apriranno la stagione espositiva del CAMUSAC – Cassino Museo Arte Contemporanea – sotto la curatela di Bruno Corà. Ma insieme alle sculture in acciaio di Spagnulo saranno allestite, al primo piano del museo, anche alcune opere della Collezione Permanente, mai esposte sino ad ora.
Una mostra quasi antologica per l’artista, che avrà in scena pezzi storici con esempi più recenti, e che in questi giorni è in anche in mostra alla Galleria dello Scudo di Verona, dove è esposto un ciclo di terrecotte inedite. Milanese d’azione come Spagnulo, anche Turi Simeti è in mostra con le sue celebri forme ovali che sagomano e tendono la sua pittura. Attivo a Roma già negli anni ’60, dove espone superfici monocrome elaborate con una o più forme che conferiscono alle opere una particolare spazialità, Simeti segue idealmente le idee di percezione che avevano inaugurato Fontana e Burri e sviluppatasi con “Azimuth” di Castellani e Manzoni, e i gruppi Zero e Nul con cui Simeti ha collaborato in più occasioni. Un’occasione per vedere due Maestri della tensione della forma. Storici, in un museo giovane.