27 dicembre 2014

Un museo diffuso e “A cielo aperto” a Latronico. Domani è il turno di Francesco Bertelé, con il progetto “Centocapre”

 

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Il progetto Centocapre non è stato una passeggiata verrebbe da dire, ma un lavoro durato un anno intero che ha preso corpo anche durante la scorsa estate, con un workshop dove l’artista Francesco Bertelé insieme a Madely Schott e Giuseppe Giacoia e i piccoli delle scuole di Latronico, in provincia di Potenza, hanno interpretano una serie di mitologie che vedono gli uomini mischiati agli animali. 
Domani il momento finale, con una mostra, una piéce teatrale, una grande sfilata con i costumi realizzati dagli alunni delle scuole del comprensorio e ovviamente con la presentazione dell’opera che Bertelé lascerà in permanenza nel borgo antico di Latronico.
Promossa dall’associazione Vincenzo De Luca, nell’ambito dell’iniziativa “A Cielo Aperto”, curata da Biancovalente e Pasquale Campanella, il progetto è stato realizzato senza alcun fondo pubblico ma solamente con l’autotassazione dei soci dell’associazione, che vogliono che i giovani e non della zona continuino ad essere stimolati da un confronto attivo con l’arte e gli artisti contemporanei.
Iniziato a dicembre 2013, in seguito al ritrovamento di un reperto storico, scovato in un vecchio baule di una casa privata, Centocapre è la mise-en-scene di una storia perduta, confrontando gli elementi recuperati e i frammenti attraverso l’etnologia, senza perdere di vista l’obiettivo finale: continuare a creare a Latronico un museo di arte contemporanea all’aperto, che ogni anno si espanda con una nuova opera permanente. 

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