08 gennaio 2015

Fino al 10.I.2015 Michele de Luca TRAleVOLTE, Roma

 

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Qual è il ruolo della luce se coniugato alla poesia nell’arte contemporanea?  Che impronta lascia nel contesto architettonico della Scala Santa? Se dal Rinascimento la luce è veicolo principale della divinità, nel Barocco enfatizza la drammaticità del momento, se il pointillisme ricerca la sua scomposizione nelle variazioni dello spettro, lo shift  al contemporaneo di Michele de Luca pone la questione sulla luce come “progettazione involontaria” che insieme alla scrittura poetica illumina lo spazio della galleria.
Se già molte esposizioni hanno affrontato i diversi e complessi aspetti della luce “Punti fermi” ancor di più si sofferma sulla versatilità di questa materia.
In più lo stile di de Luca con il lucido di carta nei due dittici che cadono dal neon alla parete sovverte la rappresentazione spaziale dell’opera d’arte.
A cura di Alberto Dambruoso, la mostra è un’occasione per riflettere sugli aspetti artistici della luce messa in relazione a spazio e lirismo.
L’installazione Carezze che ha ispirato tutta la mostra si concentra sulle caratteristiche più peculiari della luce qui usata come mezzo più adatto a cancellare i caratteri dello spazio-tempo.
Non è un caso se attraverso il contatto diretto con l’ ambiente antico, cioè romano del complesso della Scala Santa, l’esposizione è in grado di privilegiare il fenomeno della luce e della percezione sensoriale, anche quella minima della poesia in versi. E non solo la visione dell’antico è ribaltata ma pure la scelta della posizione dei moderni teleri e dell’allestimento che agisce come simbolica strombatura in grado di esaltare piuttosto un angolo o una parete più nascosta.
Il libro d’artista “Senza paradiso” sfogliabile nelle sue 200 pagine, la metà e oltre della quali fitte di disegni, idee, versi e poesie, è l’altra opera in mostra, diventa vero testimonial della vita artistica di de Luca declinata stavolta in poesia attraverso un lirismo para-surrealista. 
I due grandi dipinti appesi alla parete si presentano come bagliori dalla finestra; nelle loro trasparenze unite però all’opposto del nero bitume, evocano antiche cattedrali gotiche anche se qui è la luce a dominare lo spazio.
E anzitutto cerca lo spazio anche dove una finestra o una fonte luminosa non era prevista attraverso vibrazioni spazio-cromatiche volutamente stridenti col contesto, soprattutto evidenti nell’opera Induzione.
Anna de Fazio Siciliano
mostra visitata il 15 dicembre
Fino al 10 gennaio 2015
Michele de Luca
TRAleVOLTE
Piazza di Porta San Giovanni 10, Roma
Orari: lunedì- venerdì 17-20
Info: 06.70491663 tralevolte@gmail.com www.tralevolte.org

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