18 gennaio 2015

Fino al 14.II.2015 Ugo Mulas, The sensitive surface Galleria Lia Rumma, Milano

 
Oltre le Verifiche. Ugo Mulas in una doppia personale contemporanea a Milano e Napoli sorprende con il colore e inediti sperimentazioni

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La galleria Lia Rumma rende omaggio al grande fotografo Ugo Mulas regalandoci una doppia personale per arrivare al cuore della complessità di un autore che ha fatto della ricerca la sua vita.
Mulas fu uomo del suo tempo, seppe sfruttare il movimento culturale e artistico muovendosi liberamente tra diversi canali espressivi e facendo la spola tra il celebre bar Jamaica di Brera e la New York di Warhol. Fu il fotografo della Biennale di Venezia, ma anche reporter e ritrattista, lavorò per la moda e la pubblicità. Un personaggio dinamico, un autodidatta che scoprì la tecnica sui manuali, ma che seppe creare una riflessione corposa e profonda sul concetto di fotografia. 
Nell’ampia sede milanese della galleria la mostra è ben strutturata sfruttando in pieno l’impianto a tre livelli dell’ambiente espositivo. Al piano terra si inizia cautamente con una selezione del lavoro più noto dell’artista, le rassicuranti Verifiche, realizzate tra il 1969 e il 1972. Le Verifiche oltre al loro immenso valore concettuale concentrano anche il senso del rapporto dell’autore con la sue esperienza fotografica in relazione alla vita e al tempo.
Ugo Mulas - Omaggio a Niépce 1968-1970 - Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano – Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli.
Al primo piano entriamo nel vivo della ricerca di Mulas con le Prove delle Verifiche: delle non fotografie, ma immagini nere senza tempo e spazio. Qui si comprende come per Mulas la fotografia sia un territorio di indagine e riflessione dove gli elementi costitutivi emergono da uno scuro profondo e silente, assumendo un valore simbolico e quasi arcaico.
Cambio di registro nell’ultimo piano dove veniamo rapiti dal fascino inatteso del colore. È la serie dedicata agli atelier d’artista, dallo studio Jasper Johns a quello di Alexander Calder, da Andy Warhol a Lucio Fontana. La maestria qui si nota nell’uso della luce naturale, calda e ben controllata, che conferisce sacralità a questi luoghi di genesi dell’arte. Andreas Feininger sosteneva che il bianco e nero fa ragionare mentre il colore fa sognare. Ed è proprio così che Mulas sfrutta le capacità sintetiche e astratte del bianco nero per il discorso ideologico e lascia al colore e alle sue potenzialità evocative la libertà di suggerire atmosfere.
Valentina Riboli
mostra visitata 27 novembre 2014
Dal 27 novembre al 14 febbraio 2015
Ugo Mulas, The sensitive surface
Milano, Galleria Lia Rumma
via Stilicone 19
20154 Milano
Orari: martedì- sabato 11.00-13.30/ 14.30-19.00

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