26 gennaio 2015

Bologna in controtendenza.

 

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Non è che il New York Times si sia pronunciato su Arte Fiera. Ma da quello che ha scritto recentemente si può trarre una semplice conclusione. Secondo l’autorevole quotidiano, sono 1.032.792 le persone che nel 2014 hanno visitato le fiere, circa l’8 per cento in meno dell’anno precedente. Flessione quasi trascurabile, se confrontata con le cifre della disoccupazione o con il crollo per esempio del mercato immobiliare, che sconta un 20, 30 per cento in meno rispetto a cinque anni fa. E comunque si tratta di una tendenza che sembra non interessare le nostre piccole (e amate) fiere. 
Come raccontiamo anche nel nostro primo piano, la 39esima edizione di Arte Fiera può vantare un grande successo di pubblico, tanto che la prima fiera dell’anno in Italia si conferma uno dei momenti in cui un grande pubblico, fatto di addetti ai lavori e non solo, si riunisce nella città emiliana. 
Se la ricerca, l’internazionalità e l’originalità dell’offerta di Bologna non sono paragonabili a eventi come Art Basel, Frieze e Fiac, Arte Fiera sembra comunque attrarre un numero alto di gallerie, 216 gli espositori con un incremento del 10 per cento rispetto al 2014 e del 30 rispetto al 2013. Insomma, mentre il quotidiano newyorkese sembra preoccuparsi dell’enorme e crescente numero di fiere sparse per il mondo e della rispettiva diminuzione della ricchezza mondiale, Bologna sembra tener duro. Se l’1 per cento della popolazione detiene tutta la ricchezza e frequenta Basilea, Miami, Londra e New York, il resto della popolazione, non ricchissima, ma comunque pronta ad investire, si reca alle fiere più piccole, tra cui quella bolognese, in cerca di affari

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