07 febbraio 2015

Sicilia ancora nel mirino. Che succede se si lasciano incustoditi musei e siti archeologici?

 

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La richiesta è arrivata dall’Assessorato regionale ai Beni Culturali, e in poche parole si chiede ai direttori dei musei regionali della Sicilia di far lavorare il personale della SAS – Servizi Ausiliari Sicilia, solamente nei giorni feriali e in orari d’ufficio, né in notturna, né nei festivi. 
Un piccolo controsenso, evidenziato proprio da chi governa queste piccole istituzioni sparse capillarmente sul territorio dell’isola. Però c’è un problemino di fondo, e di fondi: Senza soldi in cassa e con un esercito di custodi a libro paga, la Regione ha deciso di tagliare il personale della partecipata che si occupa di tutela e vigilanza.
Già, vigilanza su uno dei settori che, lo abbiamo ricordato spesso, sono più a rischio di predoni, tombaroli, ladri e chi più ne ha più ne metta, per il saccheggio di un territorio straordinario. Lo sa bene Rosa Oliva, direttrice dei mosaici della Villa del Casale di Piazza Armerina, che al Giornale di Sicilia riporta: «Se la direttiva diventerà perentoria c’è il rischio di lasciare incustoditi i mosaici, perchè possiamo contare soltanto su 9 regionali. I 4 dipendenti Sas sono indispensabili per le 24 ore. Gli accordi firmati prevedono 3 custodi di notte, noi li abbiamo già ridotti a 2. È un bene dell’Unesco, è assurdo». E poi c’è anche il problema dei “festivi”: i custodi dei regionali non possono sforare del 30 per cento i festivi previsti dal contratto, pena il non aver diritto allo straordinario. C’è chi si accontenta, e chi invece resta a casa e il museo resta chiuso. Piccole gocce, che riempiono un vaso. Destinato a traboccare o ad essere trafugato.

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