18 febbraio 2015

Architettura, politica e modelli comportamentali: ecco il pensiero di Wouter Vanstiphout, alla British School at Rome

 

di

La sede della British School at Rome ha ospitato ieri lo storico dell’architettura Wouter Vanstiphout, fondatore nel 1994 del collettivo olandese Crimson Architectural Historians a Rotterdam. L’evento si inserisce all’interno del ciclo di mostre-studio e conferenze “Meeting Architecture Part II: Architecture and the Creative Process” a cura di Marina Engel, giunto ieri all’ottavo appuntamento. 
Tema principale della conferenza dal titolo “A Clockwork Jerusalem: Architecture, Politics, Riots and the belief in a better world”, è stato il rapporto tra architettura e politica, ponendo l’accento su come questa disciplina possa condizionare la società. Le agitazioni sociali sono spesso il frutto della frustrazione civica, che influisce inevitabilmente sulle dinamiche tipiche della collettività. I modelli comportamentali delle persone subiscono gli effetti della buona o della cattiva urbanizzazione, che nella creazione di aree abitative dovrebbe sempre considerare questo parametro. Le vicende di violenza che spesso affliggono gli agglomerati urbani non possono prescindere da questo dato.
L’architettura quindi diventa politica, con un ruolo e una responsabilità. Una responsabilità che per molto tempo ha negato e che ormai deve necessariamente assumersi. Gli architetti si interrogano sul passato, sono ossessionati dal futuro e finiscono spesso per dimenticare il presente con le sue necessità. Gli stati nazionali hanno costruito la propria immagine attraverso l’architettura, ora devono usarla per creare benessere, imparando dai propri errori. Questa la speranza di Vanstiphout, che affronta il tema del rapporto tra architettura, politica urbana e agitazioni sociali in un libro, in uscita prossimamente.
La validità dell’argomento e il prestigio dell’ospite hanno assicurato una considerevole presenza di pubblico, per nulla scontata in occasione di una conferenza in lingua. Se siete tra quelli che se la sono persa potete ancora rifarvi: nel mese di maggio ci saranno altri due appuntamenti con Meeting Architecture, il primo con gli artisti Alfredo Pirri e Thomas Schütte e il secondo con lo scenografo Dante Ferretti. (Giulia Testa)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui