02 marzo 2015

Le foto che suonano il rock. A Milano Leica Galerie festeggia Jim Marshall e l’epoca d’oro del sound americano

 

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Fu l’unico fotografo ammesso all’ultimo concerto dei Beatles, al Candlestick Park di San Francisco e al leggendario concerto di Johnny Cash nelle prigioni di Folsom e San Quentin. È stato chief photographer a Woodstock dove ha immortalato gli Who che si esibivano all’alba, ha fotografato Jimi Hendrix che dava fuoco alla sua Stratocaster sul palco del Monterey Pop Festival, gli Allman Brothers al Fillmore East di New York e Miles Davis al primo festival sull’isola di Wight. E soprattutto ha seguito per anni i Rolling Stones nei loro tour, accompagnandoli più come un amico che come un fotografo, vivendo i loro momenti pubblici e quelli di intimità, senza mai tradire la loro fiducia. Ecco chi era Jim Marshall, nato a San Francisco nel 1936 (scomparso nel 2010) e che da oggi sarà in scena a Milano, alla Leica Galerie, con la mostra “Like a Rolling Stone – L’epoca d’oro del Rock”.
Ovviamente, come attrezzatura, una fedele Leica, che tra gli anni ’60 e ’70 gli permise di raccontare le varie personalità degli artisti, creando delle foto che lui stesso aveva definito “cantate”: «Io vedo la musica. Sono come un giornalista, solo che uso una macchina fotografica; reagisco ai miei soggetti nel loro ambiente, e se va bene, mi immergo a tal punto nella situazione da diventare un tutt’uno con la mia fotocamera». Noi, invece, ci immergeremo nel sogno lucente, e talvolta spezzato, della grande musica americana. 

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