02 marzo 2015

Fino al 4.IV.2015 Kazuki Takamatzu, Even a Doll Can Do It Dorothy Circus Gallery, Roma

 
Le bambole di Takamatzu, vivono la loro sensualità sempre in bilico tra innocenza e crudeltà. Un mondo denso di magico erotismo realizzato con una tecnica non comune

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La prima sensazione è quella di trovarsi davanti a delle sculture di vetro opaco, lattiginoso, ma è solo un attimo e subito ci si rende conto che sono dei dipinti eseguiti con una tecnica che li rende sorprendentemente corporei anche se  delicati. Sono le opere più recenti di Kazuki Takamatzu, esposte in esclusiva per l’Italia, nella galleria romana Dorothy Circus di Alexandra Mazzanti con il titolo “Even a Doll Can Do It”, che fa seguito alla precedente mostra “Becouse I’m a Doll”, presentata nelle 2013 nella stessa galleria.
L’artista giapponese (1978, Senday City), ama definirsi fantasista, pittore, scultore, ed è in realtà tutto questo insieme, grazie alla sua tecnica pittorica che  chiama “Distanfeerism”. È la capacità di combinare la tecnica della computer grafica usata per la profondità di campo, il Depth Mapping, con quella classica della gouache, ma con la tempera resa più densa dall’aggiunta di bianco di zinco o di china, mescolati con la gomma arabica. Le immagini così dipinte nelle varie tonalità dal bianco al grigio azzurro, fino al violetto, sullo sfondo scuro assumono una corporeità tale da sembrare realizzate in computer grafica 3D. In realtà sono tutte rigorosamente e meticolosamente dipinte a mano come tiene a precisare Takamatzu. 
Elegantemente orientali ed intriganti sono i soggetti dei 15 nuovi dipinti presenti in mostra: figure di donne  giovani o giovanissime (le figure maschili sono assenti), eteree, sole o in gruppo, spesso in atteggiamento leggiadro ed erotico. Ma sono bambole, Dolls appunto, con sempre qualcosa di melanconico e inquietante vicino, sia esso un teschio o oggetti che creano spaesamento. Ma questo è tipico del Pop Surrealism  di cui quest’artista è sicuramente un protagonista come ben evidenzia la prima monografia a lui dedicata edita per l’occasione. 
Kazuki Takamatzu, Even a Doll Can Do It
Takamatzu è un giovane elegante ed educato, con una grande passione per il punk-rock che ama suonare con il suo gruppo, e conosce molto bene le sue modelle: ‹‹Si, le conosco molto bene, loro e le loro coetanee – dichiara l’artista – so riconoscere i loro entusiasmi e passioni, ma anche le fragilità che troppo spesso ne segnano il corpo e la mente arrivando a togliere loro la voglia di vivere››.
È comprensibile il successo internazionale di questo artista, che nell’ambiente è chiamato Mr Sold Out, in quanto gli viene riconosciuta una non comune ed innovativa abilità tecnica, ed i suoi soggetti anche i più crudi colpiscono per l’armonia ed incontrano un indubbio favore da parte dei suoi numerosi ammiratori e collezionisti di tutto il mondo.
Pierluigi Sacconi
mostra visitata il 14 febbraio 2015

Dal 14 febbraio al 4 aprile 2015
Kazuki Takamatzu “Even a Doll Can Do It”
Dorothy Circus Gallery
Via dei Pettinari, 76   00186 Roma
Orari: Lunedì: 10.30 – 18.30 dal Martedì al Giovedì: 10.30 -19.30  Venerdì e Sabato: 11.30 – 20.00

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