25 marzo 2015

Art Paris Art Fair: ecco il nostro giro in anteprima alla 17esima edizione. Scoprendo parecchio Sud Est Asiatico

 

di

Art Paris Art Fair ha preso il via sotto la navata del Grand Palais con 145 gallerie di 20 Paesi diversi tra cui, per la prima volta, Marocco, Romania e Turchia. Diretta dal 2012 da Guillaume Piens, questa 17esima edizione vuole essere nel nome della scoperta e dell’esplorazione. 
Ospite d’onore di quest’anno Singapore e l’Asia del Sud-Est, ma troviamo anche un nutrito numero di giovani gallerie raggruppate nel settore “Promesses”, la bella editoria d’arte ma anche tanto Art Design. Una fiera che non manca di effervescenza e di qualche tocco di originalità, ma comunque senza eccessi, presentando artisti rinomati dell’arte moderna e contemporanea ma anche nomi nuovi.
I prezzi a loro volta variano da quelli accessibili, per iniziare ad inventarsi una collezione, a quelli più alti. Interessanti le otto gallerie del sud-est asiatico, settore curato da Iola Lenzi, specialista dell’arte di questa parte del mondo, il cui motto è qui “sedurre e sovvertire”. Tra le gallerie troviamo Intersections di Singapore con opere di Nyein Chan Su con la serie fotografica “Something of Value”: il suo messaggio è ricordare per non tornare indietro, riferendosi alla situazione politica in Birmania, mentre la serie di foto di Phyu Mon ripercorre il quotidiano dello stesso Paese, per una testimonianza sociale e politica che esce fuori dagli standard fotografici a cui siamo abituati. Tra le gallerie italiane Primo Marella di Milano specialista nelle arti dei Paesi emergenti, e superba la bicicletta di Aung Ko della serie Wooden Bicycle Project, ma anche la Boesso art di Bolzano, la Eduardo Secci Contemporary di Firenze, la Progetto arte Elm di Milano, Mimmo Scognamiglio, Luca Tomasi e la romana Spazio Nuovo Contemporary Art con un solo show dell’artista peruviano Aldo Chaparro. Tra i solo show anche quello del minimalista François Calvat presso la Pascal Vanhoecke, dello statunitense Swoon, artista rinomato della street art e specialista dell’incisione su linoleum, presso la galerie L.J
La lista continua con Niloufar Banisadr presso la galleria parigina 55Bellechasse, fotografa franco-iraniana che segue i sentieri della libertà al femminile. Interessante la proposta della galleria Najuma con opere dell’artista francese Alain Jacquet con la serie Camouflages, in cui sovrappone  immagini prelevate, tra l’altro, dalla storia dell’arte, ad altre di cultura popolare, interrogandosi così sulla percezione visiva. Colpiscono le sculture iperrealiste dell’artista The Kid, la cui caratteristica è il determinismo sociale. Sempre nelle “Promesses” interessanti i lavori sulla condizione post-fotografica di Lisa Sartorio presso la Galerie Binôme, ma anche la proposta della Bernard Chauveau et le Néant Éditeur, una galleria di Suresnes, che porta avanti con artisti internazionali un vero scambio e lavoro di maturazione, insomma dall’artista all’opera. Infine un vero tocco di originalità ce lo dà la londinese TJ Boulting con l’artista emergente Stephanie Quayle, qui con sculture in argilla di animali come un orango e scimmiette espressive. Infine nel settore Art Design, incantevoli i gioielli di artisti e designer contemporanei, da Blanca Munoz, a Lee Ufan, da Takis a Bernard Venet
Da non perdere i video di Mounir Fatmi, teamLab e di Dominic Harris & Cinimod Studio proiettati sulla facciata del Grand Palais, fino al 29 marzo, giorno di chiusura della fiera. (Livia de Leoni)

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui