28 marzo 2015

Fino al 12.IV.2015 Teatro delle esposizioni #6 Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, Roma

 

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Se non lo avete ancora fatto vi consigliamo una bella mostra che chiude il prossimo 12 aprile. Prendere Tempo, questo il titolo della collettiva all’Accademia di Francia, Villa Medici. Non si tratta di una semplice mostra di artisti visivi, ma di qualcosa di più interessante. Ad esporre sono infatti tutti gli artisti in residenza a Villa Medici, che vanno dallo scenografo, al cineasta, dal compositore, allo scrittore. Sesta edizione del Teatro delle Esposizioni, che altro non è che un  “laboratorio multiforme per gli artisti in residenza, in cui possono mostrare lo stato del proprio lavoro ed entrare in contatto con i percorsi di creazione di artisti con cui condividono per diversi mesi il luogo di vita e di lavoro” (Eric de Chassey, Direttore di Villa medici). 
L’idea del curatore Claudio Libero Pisano, che  ha voluto ripensare la manifestazione  di quest’anno in modo diverso, è quella di volersi, e a volte anche doversi, riprendere il tempo, lo spazio per noi, per pensare, per riflettere. Come dice egli stesso, prendere tempo è restituire responsabilità e significato alle cose, e questa dinamica della presa di coscienza del tempo, viene anche grazie al tempo che proprio il curatore ha trascorso con gli artisti, nella definizione della mostra, nel curare i rapporti umani, nel vedere nascere i progetti degli artisti. Un rallentamento, una fermata che ha fatto solo bene alla mostra. Ciò che emerge infatti, al di là dei lavori che appaiono quasi tutti molto interessanti, è il tempo che hanno speso insieme, una modalità di lavoro che in questo momento sembrerebbe quasi fuori luogo, ed invece appare sempre di più necessaria ed efficace.
Teatro delle Esposizioni #6, Prendere tempo, Villa Medici

 

Nell’attraversare le stanze di Villa Medici, si percepiscono i rapporti che si sono stretti, le discussioni, anche le litigate, ma si avverte che sono nati dei dialoghi. E questo probabilmente è il carattere che maggiormente restituisce forza alla mostra, che si avvale di lavori di grande interesse. Intanto il video di Su-Mei Tse, dove si vede una donna che rastrella un viale di Villa medici, metafora ideale che ricorda la preparazione di una tela, quando il foglio rimane ancora bianco in attesa di essere riempito. Molto suggestivo anche il lavoro di Stephanie Fabre ed Eric Gilet, che hanno realizzato un taglio verticale al centro di uno spazio, una piccola fessura che permette allo spettatore di vedere oltre la seconda dimensione, di entrare e frugare, di vedere cosa c’è dietro. Interessanti anche i lavori che prendono spunto proprio dal vivere a Roma, dal rapporto con questa città. Coline Sunier e Charles Mazè per esempio hanno raccolto 1512 iscrizioni rilevate sui muri tra il settembre 2014 ed il febbraio 2015, riconducibili, secondo loro, ad un unico autore. 
Di grande impatto emotivo infine il lavoro dal titolo Domestic policy, di Sebastian Rivas, che ha ricreato un ambiente domestico dai forti connotati, in cui troviamo un televisore che apparentemente non trasmette nulla, ma dalle cui casse invece escono voci di uomini politici degli anni settanta. Le voci, frammentate, disgregate, disunite, diventano quasi un corpus unico, che porta a riflettere sul concetto di memoria e su come e quanto i ricordi possano essere manipolati. 
In mostra anche: Hu Wei, Francesca Alberti, Ondrej Adàmek, Eleonora Gioventù, Pierre Nouvel, Philippe Vasset, Raffaelel Grimaldi, Gaelle Obiègly, Mitra Farahani, Josephine Halvorson, Coline Sunier, Raphael Dallaporta. 
Sabrina Vedovotto
mostra visitata il 27 febbraio
Dal 27 febbraio al 12 aprile 2015 
Teatro delle esposizioni #6
Accademia di Francia a Roma – Villa Medici 
Viale Trinità dei Monti, 1 00187 Roma 
Info: +39 06 67611, standard@villamedici.it

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