28 marzo 2015

Non c’è pace per Larry Gagosian. Dopo l’incendio ora un’inchiesta, per chiarire le circostanze del decesso dell’operaio nel mega appartamento di New York

 

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Dopo l’incendio dello scorso maggio nella casa negli Hamptons, Larry Gagosian continua a collezionare tragedie. Mentre il fuoco allora non fece né feriti né vittime, questa volta l’incidente in questione è stato fatale: un dipendente della Koenig Iron Works, che stava partecipando ai lavori di ristrutturazione della nuova casa di Gagosian a Manhattan, ha perso la vita cadendo da una scala. L’uomo è stato subito ricoverato, per poi spegnersi il 22 marzo.
L’immobile, sito nell’Upper East Side, era stato acquistato da J. Christopher Flowers nel 2011 per l’esorbitante cifra di 36,5 milioni di dollari. Da capogiro anche il costo della ristrutturazione del mega appartamento di 20mila metri quadrati: per realizzare il progetto dall’archistar Annabelle Selldorf servono circa 70 milioni di dollari. I lavori si sarebbero dovuti concludere entro 4 anni, ma stanno già registrando un ritardo. Una fonte non ufficiale sostiene che Dana Stanley, manager immobiliare di Gagosian, abbia minacciato l’applicazione di una penale per mancato rispetto dei termini.
Che l’urgenza nel completare i lavori abbia influito sull’incidente? Questo è quello che tutti si stanno chiedendo, anche se in realtà non sembra esserci alcuna correlazione al riguardo. Tuttavia la Occupational Safety and Health Administration (OSHA) ha inviato lo scorso giovedì alcuni ispettori per intervistare i presenti al momento dell’incidente e per verificare eventuali violazioni delle norme di sicurezza e salute sul posto di lavoro. OSHA ha riferito inoltre di non aver ricevuto alcuna comunicazione sulla tragedia, anche se, in caso di decesso, i datori di lavoro sono obbligati per legge a riferire il fatto entro 8 ore dall’accaduto. (Giulia Testa)

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