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Alessandro Agudio, che andrà ad allestire lo spazio di Moroso a Milano, è stato scelto per la capacità di “Evolvere il progetto di ‘superficie low-tech’ che era stato di Memphis e del design Postmoderno italiano a comunicare non più solo la ‘personalità’ dell’utente, ma i valori dell’azienda e gli individui che ne sono i portatori”; Giulio Delvé che andrà invece a lavorare nello showroom di Londra, dove presenterà il suo progetto Spazio Amoroso, è stato selezionato per la sua rispondenza alla “Filosofia Moroso: ascolto, design, qualità, rispetto per l’ambiente”; A New York, invece l’opera di Namsal Siedlecki: Gomba Kalap, letteralmente cappello di fungo in lingua rumena, legato ad un’esperienza vissuta in prima persona dall’artista. Ecco chi sono i vincitori dell’edizione 2015 del Premio Moroso, ideato e curato da Andrea Bruciati e Patrizia Moroso.
Oltre ai vincitori, quest’anno – come vi avevamo annunciato – in finale sono andati Alice Cattaneo, Andrea Nacciarriti e Andrea Romano (menzioni speciali), Giulia Cenci, Cristian Chironi, Domenico Mangano, Marinella Senatore e Carlo Gabriele Tribbioli.
A decretare i premi, dopo la prima scrematura sui 36 candidati, passati a 12 dal giudizio di Bruciati, Moroso e Marina Abramovic, sono stati Carlo Bach, art director di Illy; Gianluigi Ricuperati, Direttore creativo Domus Academy; Patricia Urquiola, designer; Daniel Libeskind, architetto, Anna Mattirolo, direttrice MAXXI Arte. Appuntamento tra due anni, ma nel frattempo, prima di vedere i progetti realizzati nelle “case” Moroso, fino al 23 maggio potrete vedere i progetti a Villa Manin di Udine.