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La prova del nove sarà sabato, ma la città freme per uno degli appuntamenti clou della stagione. Si chiama Tutttovero, e vede per la prima volta riunite – grazie alla stessa mostra – Galleria d’Arte Moderna, Castello di Rivoli, Fondazione Sandretto e Fondazione Merz di Torino. Ve lo avevamo annunciato tempo fa, con l’idea che il curatore, Francesco Bonami, fosse a sua volta ad una prova generale per la direzione di Castello e GAM, anche se lui smentisce seccamente.
Vedremo. Ma intanto anticipa a Marina Paglieri, dalle pagine di Repubblica, il suo punto di vista: «Con questa mostra si vuole sottolineare l’orgoglio per lo stato dell’arte torinese. Con le collezioni di Gam, Rivoli, Sandretto e Merz, ci si rende conto che in termini di patrimonio si potrebbe dare vita a uno dei più importanti musei d’arte moderna e contemporanea in Europa, quasi un Metropolitan: meglio se in un’unica sede, magari le Officine Grandi Riparazioni». Che dovevano essere sede della mostra, ma dato il budget limitato non è stato possibile. Grandi idee insomma da colui che a Torino, da Sandretto, ci ha passato ben più di qualche anno, e che sembra calare i suoi assi nella manica, proprio per dimostrare come Torino possa tornare a navigare nel mare magnum dell’arte di oggi con qualche buona idea, anche se Bonami afferma: «Il lento, grave disfacimento di Rivoli ha tolto attenzione a Torino, anche se è cresciuta Artissima e ci sono nuovi progetti, come One Torino, e nuovi artisti».Questa, invece, pare a tutti gli effetti la prova di unificazione, per la quale però servirà «qualcuno che abbia l’”ingenuità” per rendere reale l’illusione che si può ancora avere futuro e successo». E lo stesso curatore si taglia fuori. Intanto vi racconteremo la mostra.