22 aprile 2015

Fino al 16.V.2015 Maria Morganti, Pronuncia i tuoi colori Otto zoo, Milano

 

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Per Maria Morganti (Milano, 1965) è nella sua traccia cromatica che il tempo vissuto diviene visibile. È, dunque, il colore che sorge e si deposita a creare il legame indissolubile tra vita e arte, tra dentro e fuori, tra esperienza intima e urgenza espressiva. Il vivere e la percezione interiore della temporalità trova corrispondenza nelle declinazioni del colore, in una sorta di diario tonale dello stato d’animo soggettivo. E le diverse modalità di stesura da parte dell’artista sono il medium per pronunciarsi all’altro, per condividere quel groviglio di sensazioni accumulate che non possono essere descritte a parole, ma solo dirsi e darsi a colori. 
L’arte, per Maria Morganti, risponde al bisogno costante di registrare il quotidiano divenire che scivola via troppo in fretta per essere compreso, fermando brandelli di un vissuto confuso, affidando schegge di se a delle impronte cromatiche in cui ricordare e capire un passato per cui è sempre troppo tardi. 
Maria Morganti, Sedimentazioni (dettaglio), 2013, ph. Francesco Allegretto
Così, le Sedimentazioni, frutto di cromie sovrapposte sulla tela ancora visibili al bordo, presenti da Otto zoo con quattro grandi lavori che costituiscono il Polittico a ritroso (2013), disegnano il diagramma della consequenzialità quotidiana dell’esistere nello scorrere lineare del tempo. I Grumi (2013), spugne imbevute degli stessi pigmenti sedimentati sulle tele del polittico, decostruiscono in singole sequenze la trama temporale, isolando e rendendo tangibili i singoli attimi di quel montaggio caotico e indomabile che è la vita. Nelle Accelerazioni (2013), invece, quadri nati e conclusi in un giorno dove i colori si fondono contaminandosi, la percezione lineare del tempo collassa e i frammenti di un evento troppo intenso non riescono a dilatarsi in un’ordinata successione timbrica, ma si densificano in un eterno presente caotico. Gli Impastamenti (2013), strati di pongo stesi di giorno in giorno che improvvisamente si amalgamano su se stessi, corrispondono allo scorrere e depositarsi del tempo-pongo sulla superficie inconsapevole del vivere, che è come se, solo in quell’attimo preciso, assumesse un senso, un colore, appunto. Nei masegni (2013), fotografia di pongo stratificato che l’artista ha compresso tra le pietre del pavimento davanti la soglia della casa materna, a dirsi è il ricordo confuso di vissuti lontani, la cesura tra un prima e un dopo, tra due altrove temporali incommensurabili, eppure, lì, uniti, nel colore. E il foglio con le tracce dei pastelli a olio che copre il tavolo di lavoro dell’artista non può che essere l’Impronta per forza incompleta di un tempo inafferrabile, che qui, però, cola e si pronuncia nei colori di Maria Morganti.
Il 27 aprile alle ore 18:30 Corrado Levi e Luisa Muraro parleranno con Maria Morganti e Francesca Pasini del libro Pronuncia i tuoi colori, pubblicato dalla galleria Otto Zoo di Milano in occasione della mostra.

Martina Piumatti
mostra visitata il 1 aprile 
Dal 25 marzo al 16 maggio 2015
Maria Morganti. Pronuncia i tuoi colori
Ottozoo
Via Vigevano, 8-20144 Milano
Orari: da mercoledì a sabato 14.00-19.00

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