29 aprile 2015

Archiviare il patrimonio dell’arte. Nasce Aitart, per la memoria degli autori italiani, da Morandi a Pinot Gallizio e Pistoletto

 

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Il mondo dell’arte è spesso vittima di grandi errori e approssimazioni. Come poter intervenire per garantire la corretta memoria e la valorizzazione degli artisti italiani? A mettere ordine nel putiferio creato dalle molte imprecisioni, dolose e non, ci pensa la neonata Associazione Italiana Archivi d’Artista. L’intento è quello di tutelare i lasciti di autori come Giorgio Morandi, Filippo de Pisis, Pinot Gallizio, Ennio Morlotti, Enrico Prampolini, Bruno Cassinari, Remo Bianco, Gianni Dova, Cesare Andreoni o Michelangelo Pistoletto
Secondo l’associazione l’eccellenza italiana merita di essere difesa in ambito nazionale e internazionale, attraverso un nuovo sistema di normative e procedure. In particolare le pratiche di autentica e certificazione dovrebbero essere più rigorose e i cataloghi ragionati e documentari frequentemente aggiornati, questi gli obiettivi principali.
Ad oggi sono 12 gli archivi associati: Associazione per Filippo De Pisis, Centro Studi Giorgio Morandi, Archivio Ennio Morlotti, Archivio Cesare Andreoni, Comitato Cassinari, Fondazione Remo Bianco, Archivio Gianni Dova, Archivio Gallizio, Museo Pecci, Archivio Enrico Prampolini, GAM Galleria d’Arte Moderna di Torino, Archivio Michelangelo Pistoletto. 
L’Associazione Italiana Archivi d’Artista, con sede nel Museo del Novecento di Milano, sostiene la creazione di nuovi archivi, promuove la conservazione di quelli esistenti e incoraggia i contatti tra gli archivi attraverso reti di banche dati. Ma la sua attività non finisce qui, coprendo anche altri ambiti legati al mondo dell’arte, come l’organizzazione di mostre, le iniziative editoriali e la formulazione di proposte per emanazione di normative giuridiche in materia. Insomma, un’entità polivalente completamente indirizzata a tutelare il patrimonio artistico italiano. (Giulia Testa) 

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