03 maggio 2015

Bentrovato Lorenzo!

 
Lorenzo Lotto è uno degli highlight della Cararra di Bergamo. Insieme a Raffaello, Tiziano, Bellini, Mantegna e molti altri. Riaperta dopo 7 anni di lavori e 11 milioni di euro ben spesi

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Sono 11 milioni di euro e sette anni di lavoro, ma si tratta di un caso davvero positivo, controtendenza all’inefficacia e all’incuria tutta italiana in materia di patrimonio culturale. La Carrara, quella di Bergamo, ha riaperto i suoi battenti giovedì 23 aprile 2015 in uno stato di perfetta salute, anzi in una ineccepibile condizione di valorizzazione e qualificazione della sua collezione, della sua sede e dei suoi servizi. Una corsa contro il tempo, contro i problemi di cantiere, contro le complessità di un patrimonio stratificato, contro i tagli agli enti locali e in opposizione a chi pensa che in Italia si faccia solo il peggio per la salvaguardia di ciò che ci appartiene e ci distingue. 
Insomma, la Carrara si è ripresentata a Bergamo, al suo pubblico internazionale, nazionale e locale, puntuale alla scadenza prevista, giovedì 23 aprile 2015, pochi giorni prima dell’apertura dell’Expo. E per tre giorni e tre notti una coda paziente, curiosa, partecipata e transgenerazionale oltre che translinguistica, di migliaia di persone, è stata la risposta che ha confermato la contagiosa partecipazione pubblica per un evento, questa volta duraturo, davvero speciale.
Accademia Carrara: Evaristo Baschenis, Natura morta di strumenti musicali con fiocco rosa

Ma che cosa è la Carrara? Nata nel 1796 dalla visione del nobile collezionista bergamasco Giacomo Carrara, che ha dato vita a un’istituzione museale a partire dalla propria passione, l’Accademia Carrara si distingue nel panorama artistico italiano per identità e qualità del suo patrimonio. Una sorta di museo del collezionismo italiano che rappresenta una fra le più affascinanti raccolte di arte antica e rinascimentale del mondo: sono il fondatore Giacomo Carrara, e poi Guglielmo Lochis, Giovanni Morelli e Federico Zeri, accanto ai 236 altri donatori, tra privati e istituzioni, che hanno composto un patrimonio di oltre 1.796 dipinti compresi tra il XV e il XIX secolo, più di 130 sculture comprese tra XV e il XIX secolo, una raccolta di 2824 disegni antichi, 777 disegni realizzati dall’inizio del XIX al XX secolo dagli allievi della scuola di pittura dell’Accademia Carrara, 1632 calchi, 62 tra gessi, affreschi staccati, grandi cartoni preparatori, circa 7.600 stampe antiche, 1.300 libri antichi, 976 medaglie, 221 monete, 46 sigilli antichi, 320 cornici, 180 tra mobili, bronzetti, porcellane, oggetti di oreficeria ma anche 60 ventagli antichi e 133 peltri … Ecco, per numeri il suo inaspettato patrimonio in espansione. 
Accademia Carrara: Carlo Crivelli, Madonna col Bambino

Durante i sette anni di chiusura (e ben tre diverse amministrazioni) sono stati cinque i campi di intervento: il completo aggiornamento dei servizi per il pubblico, la ristrutturazione della sede neoclassica, il nuovo allestimento, la campagna di restauri dei capolavori e la valorizzazione della collezione in Italia e nel mondo attraverso relazioni e prestiti con le più importanti istituzioni mondiali. Il risultato è oggi un museo innovativo dal punto di vista del percorso e della distribuzione degli spazi pur nel rispetto della sua storica dimensione, (oggi ventotto sale su due livelli) e accanto l’aggiornamento dei servizi – quali lo spazio didattico, il museum shop e la sala video.  
Complesso il piano di lavori per lo storico edificio neoclassico, progettato da Simone Elia, ma altrettanto ragionato e approfondito il nuovo percorso museale tracciato secondo un criterio cronologico e di scuole regionali grazie al contributo di un’apposita commissione museografica composta da Massimo Ferretti, Enrica Pagella e Giovanni Romano accanto a Sandrina Bandera, Caterina Bon Valsassina e Giuseppe Napoleone e con i responsabili del museo Cristina Rodeschini e Giovanni Valagussa. 
Accademia Carrara. Canaletto, Il Canal Grande da Palazzo Balbi

Il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti: un nuovo ordinamento della collezione permanente che comprende oltre 600 opere esposte tra dipinti e sculture inserite in un percorso cronologico di cinque secoli, dall’inizio del Quattrocento sino alla fine dell’Ottocento, toccando le principali scuole pittoriche italiane, dalla Lombardia al Veneto, dal Piemonte all’Emilia Romagna, dalla Toscana all’Umbria, senza mancare gli sguardi verso la pittura d’oltralpe. Percorso e riorganizzazione espositiva che s’inserisce all’interno del nuovo allestimento della Carrara e delle sue sale (su progetto dell’architetto Attilio Gobbi) caratterizzato da un’atmosfera che ha mantenuto e impreziosito una dimensione domestica e accogliente per una visita che restituisce scoperta e benessere.  
In parallelo anche la prima completa presentazione dell’eccezionale campagna conservativa su una parte considerevole del patrimonio: 130 interventi sui più importanti capolavori dell’Accademia Carrara (fra questi San Sebastiano di Raffaello, Madonna con bambino di Andrea Mantegna, Ritratto di giovane di Giovanni Bellini, Ritratto di gentildonna di Giovan Battista Moroni, Madonna col bambino di Carlo Crivelli…) accanto ad una serie importante di interventi su opere meno rinomate perché mai esposte prima. 
Accademia Carrara: Sandro Botticelli, Ritratto di Giuliano de Medici

Sono questi alcuni fra i presupposti che riaprono le porte della Carrara: la casa bergamasca, riconosciuta nel mondo, che ha raccolto i grandi nomi della storia dell’arte compresi tra il XV e il XIX secolo e tra questi Donatello, Pisanello, Mantegna, Giovanni Bellini, Botticelli, Vincenzo Foppa, Bergognone, Raffaello, Tiziano, Baschenis, Fra Galgario, Tiepolo, Canaletto e Piccio che si accompagnano ai più ampi corpus al mondo di Lorenzo Lotto e di Giovan Battista Moroni.  
Nella nuova Carrara anche la strutturazione di alcuni servizi indispensabili per la sua vivibilità e le relazioni internazionali: uno spazio didattico, un museum shop attento alle proposte editoriali, uno spazio video per la migliore accoglienza al visitatore e il nuovo sito internet, www.lacarrara.it attorno al quale ruotano le diverse piattaforme social attive e dove sarà possibile l’accesso al catalogo on line, alle informazioni e alle immagini ad alta definizione di buona parte dei dipinti della collezione.
Per tutto questo e per stare sull’onda della sua riapertura e della sua campagna di comunicazione (realizzata dallo Studio Lupo & Burtscher di Bolzano) finalmente oggi possiamo scrivere: “vediamoci alla Carrara” (prezzo d’ingresso 10€, ridotto 8€,  gratuito under 18). 
Senza dimenticare che ci sono ancora due importantissime scommesse da vincere per l’Accademia. La prima è quella della sua gestione e valorizzazione in un’epoca di grandi ristrettezze. Sulla linea di partenza la trasformazione dell’istituzione civica in una fondazione di diritto privato di cui il Comune di Bergamo è socio fondatore e la comunità ne presiede patrimonio, visione e futuro. Accanto, in un ruolo partecipe per condivisione d’intenti, sforzi e raggiungimenti, un gruppo di soci privati (primo tra i quali la Fondazione Credito Bergamasco) cui si chiede un impegno continuativo e rafforzativo per la sua migliore gestione e valorizzazione. E per il raggiungimento di ciò la previsione di un nuovo direttore e la configurazione di un team scientifico, organizzativo e comunicativo flessibile e intraprendente. 
Accademia Carrara: Andrea Mantegna, Madonna col Bambino

Infine la seconda e fondamentale scommessa che rappresenta una nuova e convincente progettualità politica per questa storica istituzione bergamasca: organizzare la Carrara come luogo di cultura, spazio di accrescimento e di bellezza, centro attrattivo internazionale. Ma, insieme, fare della Carrara un centro di studi, di formazione e d’aggregazione aperto all’interesse, alla curiosità e alla quotidianità di tutte le generazioni. In questa direzione, se un buon avvio è metà del percorso, la strada sembra chiara: la piazza Carrara è stata sgombrata dalle macchine che asserragliavano il museo, l’apertura è stata una vera festa popolare partecipata e animata dall’azione colta ma appassionante del Teatro Tascabile di Bergamo, durante l’estate ogni apertura notturna vede spettacoli, performance e dibattiti gratuiti tra storia dell’arte e contemporaneità. 
Insomma, la macchina è ben avviata e non mancheranno approfondimenti e reportage per condividerne pratiche e prospettive.
Foto in alto: Lorenzo Lotto, Nozze mistiche di Santa Caterina, Accademia Carrara – Bergamo

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