L’altra faccia della Fondazione Prada, tra poteri forti della politica, della finanza e dell’arte

Oltre ai protagonisti, i Presidenti della Fondazione, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, l’architetto Rem Koolhaas, Germano Celant e Salvatore Settis, i due giorni di inaugurazione di Fondazione Prada oltre all’arte hanno visto convogliato nel complesso di Largo Isarco 2 a Milano tutto l’estabishment politico italiano e il mondo dell’arte internazionale. 

Se in conferenza aveva portato i suoi ringraziamenti il Ministro Franceschini, in occasione della serata di ieri sono arrivati anche il Premier Matteo Renzi e le autorità meneghine, a partire dal Sindaco Giuliano Pisapia, il Prefetto Francesco Paolo Tronca, l’Amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala.

Insomma, come in ogni occasione, Prada non perde lo smalto e lo rimarca a gran voce, comunicando la lista dei suoi invitati, che stavolta hanno visto la partecipazione di Sceicca Al Mayassa bint Hamad Al-Thani (in questi giorni a Torino per il ritiro del Premio StellaRe, omaggio della Fondazione Sandretto), Umberto Eco, Ferruccio De Bortoli, Amanda Sharp, Matthew Slotover, Stefano Boeri, Franca Sozzani, Marco Tronchetti Provera, Gaetano Miccichè e Alberto Nagel, solo per citarne alcuni.

E dal mondo del contemporaneo? Nicholas Serota e Chris Dercon, Michael Govan, Glenn D. Lowry, Bernard Blistène, Okwui Enwezor, Daniel Birnbaum, Hans Ulrich Obrist e Julia Peyton-Jones, Massimiliano Gioni e tutta una serie di artisti corsi alla serata inaugurale, a partire ovviamente dai protagonisti Robert Gober e Thomas Demand per continuare con Damien Hirst, Jeff Koons, Carsten Höller, Steve McQueen, Andreas Slominski,  Francesco Vezzoli, Peter Fischli, Maurizio Cattelan, Andreas Gursky, Wade Guyton, Anish Kapoor e Goshka Macuga. Per quegli addetti ai lavori che invece non avessero ancora visto la Fondazione, c’è tempo ancora fino al 9 maggio.