04 maggio 2015

Fino al 6.VI.2015 Christian Rainer, Il silenzio e la lode Doppelgaenger, Bari

 

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È come un percorso iniziatico attraverso le tracce, i segni nascosti del Sacro, la prima importante personale a Bari con opere inedite di Christian Rainer. Bastano minimi interventi con tutti i mezzi dell’arte per scoprirli. Una Corona che brilla in cielo fra le stelle. Una Croce sul dorso di un asino toscano. Una Madonnina nelle lische di una testa di merluzzo. Una pietra di scarto, scolpita ad angolo rinvia alla base del mitico Tempio di Salomone. Matematiche vibrazioni di suoni fanno comporre nella sabbia misteriose lettere del tetragramma ebraico, oppure generano un vero spartito musicale. 
Si dispiega così una sorta di “teologia del Visibile” con procedure iconiche mutuate da Pavel Florenskj, il grande filosofo spiritualista russo che fu esiliato e fucilato da Stalin. Rainer dipinge un’icona nella quale sono invertiti i tradizionali rapporti tra fondo dorato e figura: l’oro si distende sull’immagine di San Nicola, la cancella, la rende sagoma di puro spirito che si addentra in uno spazio di natura, mare-cielo. Delinea una idea di arte come ricerca de “l’ordine segreto delle cose” nutrita di pensiero ermetico, esoterico, massonico, mistico. Per questo attinge liberamente al simbolismo cristologico (l”ingenuo” ricamo di tre rose sotto un ulivo su cui si posa un’ape) al pensiero alchemico (la ceramica della colomba bianca e del corvo nero su plinto dorato) alle crittografie dell’enigmistica (gli sparsi disegni di rebus da cui sono state eliminate le parole-chiave, quasi a scovarne l’assurda ragione). 
Christian Rainer, Lapis exillis, 2015, pietra scolpita cm 27x9x14. Courtesy Doppelgaenger, Bari
Ricorda De Chirico metafisico: “Et quid amabo nisi quod enigma est?” Infatti non è il tomistico “splendor Veri” quello che Rainer, pur cattolico e credente, persegue. E’ la luce incerta che affiora dal buio del tempo – come nel video in cui si consuma la lenta accensione di ceri. La strategia dello svuotamento e dell’affioramento silenzioso delle immagini: come titolo della personale cita il salmo 65 della Bibbia, “Per Te il silenzio è lode”. Punto focale della mostra sono tre tavole da Giotto dipinte con la tecnica originale che riprendono particolari architettonici da scene della vita di Gesù, svuotate dei protagonisti, assurte a silenti strutture del primario. Così l’artista dichiara con mite fermezza la sua opposizione “al tempo mondano e secolarizzato”. E’ il suo modo di essere contemporaneo, forse leggendo Agamben: il filosofo che sostiene “l’intempestività” (termine assunto da Nietszche) quale condizione per essere autenticamente nel proprio tempo. 
Pietro Marino
Dal 6 marzo al 6 maggio 2015
Christian Rainer. Il silenzio e la lode
Doppelgaenger, via Verrone, Bari
Info: www.doppelgaenger.it

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