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Avrebbero preso prima il territorio della moderna città, poi attaccato l’ospedale, il carcere, i quartieri periferici, il comune e il centro di sicurezza generale. Quella che ieri era solo una voce senza conferme ufficiali oggi pare essere diventata realtà, e così dopo Ninive, Nimrud e Hatra, sarà forse una delle più antiche città del mondo la prossima vittima della furia cieca dell’Isis.
Secondo le fonti, i jihadisti hanno teso un agguato ai militari che fuggivano lungo la strada che collega Palmira a Homs, il capoluogo dell’omonima regione e decine di miliziani lealisti sarebbero stati uccisi, mentre la popolazione fuggiva dalla città.
Situazione critica anche anche per quanto riguarda l’archeologia: centinaia di statue e reperti sono stati trasferiti in altre località per timore di distruzioni da parte dei militari dell’Isis, azione confermata anche da Mamun Abdulkarim, direttore del Dipartimento delle antichità siriane, ripreso da Al Jazira. La speranza, ora, è che non si vada avanti a suon di ruspe, ma se la storia qualcosa insegna è l’effetto che più bisogna temere nelle prossime ore e giorni.