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Nostra Signora della performance, decisamente arrugginita sulle pieghe dello star system, stavolta l’avrebbe fatta proprio grossa. L’accusa a Jay Z di averla usata non è di certo finita insabbiata e l’Institute Abramović di Hudson, nello stato di New York, ha chiesto ufficialmente scusa al rapper.
Abramović si era lamentata perché dopo averlo aiutato nel video di Picasso baby, il musicista non aveva nemmeno dato qualche spicciolo al centro d’arte messo in piedi dall’artista che, con Kickstarter e l’aiuto di Lady Gaga, in pochi giorni aveva raggiunto il tetto di 600mila dollari di finanziamento.
Abramović aveva parlato di un “operazione a senso unico”, dicendo che si era sentita usata. E invece pare proprio che Jay Z abbia donato eccome, e a rivelarlo è stata Jeanne Greenberg Rohatyn, della galleria Salon 94. L’Istituto, poi, a sua volta ha emesso un comunicato in cui ha dichiarato che Marina Abramović non era stata informata del “gettone”.
Insomma, un bel pasticcio. Qualcuno si è preso i soldi di Jay Z ed è scappato come nel migliore dei film? Oppure “la beneficenza” da ambo le parti era piuttosto un bel contratto travestito? E soprattutto, Marina, prima di spararle grosse, d’ora in poi fatti presentare i conti. Jay Z, invece, non ha commentato la vicenda. Forse mangiando la foglia, ripensando al vecchio adagio che, in certi casi, funziona a pennello: “un bel tacer non fu mai scritto”.