26 maggio 2015

Il pranzo è servito: il MaXXI combatte la fame di cultura, con “FOOD” e Olivo Barbieri

 

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Di certo quando si parla di cibo Roma non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, figuriamoci da Milano! E così nell’anno dell’EXPO dedicato al nutrimento ecco arrivare anche il MaXXI con una mostra dedicata al tema: “FOOD dal cucchiaio al mondo”, a cura di Pippo Ciorra.
Il direttorio MaXXI al gran completo ha presentato oggi la mostra, insieme alla monografica del fotografo Olivo Barbieri, entrambe in apertura il 29 maggio. Presenti i curatori, e per l’occasione anche il Commissario per l’ONU all’EXPO Eduardo Rojas-Briales e il viceambasciatore olandese Joost Klarenbeek.
Se c’è infatti un aspetto su cui “FOOD” si vuole distinguere dagli altri eventi inerenti il cibo che quest’anno impazzano in Italia, è proprio il taglio molto attento all’aspetto sociale, economico, anche problematico del tema, ovvero lo squilibrio mondiale tra una parte della popolazione iper-sazia e l’altra ipo-nutrita, e in mezzo la realtà insopportabile e imbarazzante dello spreco. Ecco dunque il motivo della sinergia con le tre agenzie ONU di Roma che monitorano il problema della fame mondiale e che hanno fornito i dati, le statistiche, i diagrammi presenti in mostra.
“FOOD” si propone dunque di analizzare (molto ambiziosamente) la relazione tra cibo e spazio, dal piccolo al grande, attraverso sei sezioni che vanno dal Corpo al Mondo, passando per Casa, Strada, Città, Paesaggio. Approfondire il ruolo sociale del cibo nel nostro quotidiano, fino ad arrivare alle prospettive geopolitiche di respiro globale, il tutto attraverso arte, architettura, fotografia è molto allettante sulla carta: forse però troppa carne al fuoco per una sola mostra, e gli spazi preposti sembrano per contrasto troppo vuoti, rispetto alle aspettative. La scelta di creare un ambiente espositivo immersivo, poi, non appesantito da tableaux esplicativi troppo nozionistici, finisce invece per dare l’idea di una trattazione troppo frettolosa e superficiale dei temi (ma in questo va a supplire egregiamente il bel catalogo).
Diversi i preziosi della mostra: dall’Adamo ed Eva di Domenichino alla bella sala da cerimonia del tè ricostruita da Matilde Cassani, dal funghetto di Carsten Höller ai bellissimi progetti della fattoria prefabbricata di Frank Lloyd Wright o della Ferme radieuse di Le Corbusier.
Insieme a “FOOD”, e a una mostra sul padiglione per l’Expo di Osaka del 1970 progettato da Maurizio Sacripanti, parte anche la bella monografica a cura di Francesca Fabiani dedicata a Olivo Barbieri (la prima istituzionale in Italia), viaggiatore e gran stressatore del mezzo fotografico. Un quarantennio di lavoro è esposto nella galleria d’onore del museo, la 5: c’è proprio tutto, dalla collaborazione al progetto Viaggio in Italia di Luigi Ghirri agli esperimenti pionieristici con la messa a fuoco selettiva, dai viaggi in una  Cina ancora agli albori della trasformazione all’ultimo progetto di visuali a bassa quota site specific_2003_2013 attraverso più di 40 città.
Proprio una nuova opera di quest’ultima serie, incentrata sulla costa adriatica, andrà ad arricchire la collezione permanente del MaXXI. (Mario Finazzi)

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