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Hull è una cittadina portuale nel nord dell’Inghilterra, non troppo lontana da Leeds e York. Nel 2005 è stato votato come il “peggior luogo dove vivere” nel Regno Unito, ma nel 2017 ospiterà il Turner Prize, forse il più celebre premio mondiale biennale, che quest’anno avrà casa a Glasgow.
Certo, dalla pessima classifica sono passati 10 anni, ma si tratta ancora di un’occasione unica per la città, che di certo non ha una reputazione come “hub” dell’arte.
Ad ospitare materialmente la mostra sarà la Ferens Art Gallery, che avrà una ristrutturazione generale, in vista dell’evento, pari a 4 milioni e mezzo di sterline.
Martin Green, amministratore delegato di Hull 2017, ha definito il Turner Prize un “honeypot”: «Tutte le persone che arriveranno spenderanno soldi per restare, bere e fare acquisti: il Premio è grande momento di cultura mondiale che noi useremo come spinta rigenerativa ed economica per la città».
Green stima che a Hull arriveranno un milione di visitatori, portando all’economia locale qualcosa come 60 milioni di sterline di introiti. Insomma, anche stavolta la Gran Bretagna fa i conti con i suoi “sobborghi” trasformati in luoghi radical chic, un po’ come Damien Hirst ha fatto nel Nord Devon, con la sua Verity. Tutto oro quel che luccica? Intanto vedremo chi vincerà in questa edizione del Turner.