04 giugno 2015

Archivio-Museo dello CSAC Abbazia cistercense di Valserena, Parma

 

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A pochi chilometri da Parma, nell’imponente Abbazia cistercense di Valserena, meglio nota con il nome di “Certosa di Parma” in riferimento al famoso romanzo di Stendhal, ha aperto al pubblico l’Archivio-Museo dello CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università).
Nato in un contesto universitario grazie ad Arturo Carlo Quintavalle e diretto da Gloria Bianchino  fino al 2014, lo Csac raccoglie e conserva un patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi che comprende materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo.
Il percorso espositivo si snoda nel suggestivo complesso cistercense e accoglie il visitatore nel cortile esterno – di forma pentagonale – con le imponenti sculture di Virginio Ferrari, Pinuccio Sciola, Giò Pomodoro, Pietro Cascella, Giuseppe Spagnulo, Lorenzo Guerrini, Giuseppe Maraniello e Piero Consagra, che consentono una riflessione sul ruolo della scultura in Italia nella seconda metà del Novecento. Il percorso prosegue poi in alcuni spazi dell’abbazia che sono stati strutturati in cinque sezioni: Arte (oltre 1.700 dipinti, 300 sculture, 17.000 disegni), Fotografia (con oltre 300 fondi e più di 9 milioni di immagini), Media (7.000 bozzetti di manifesti, 2.000 manifesti cinematografici,  11.000 disegni di satira e fumetto e 3.000 disegni per illustrazione), Progetto (1.500.000 disegni, 800 maquettes, 2000 oggetti e circa 70.000 pezzi tra figurini, disegni, schizzi, abiti e riviste di Moda) e Spettacolo (100 film originali, 4.000 video-tape e numerosi apparecchi cinematografici antichi). 
Giulio Paolini, vista della mostra
Incantevole l’atmosfera mistica che si “vive” nella Sala Ipogea, valorizzata da sculture riconducibili alla cultura dell’astrazione a cominciare da il Sentimento della rivoluzione di Fausto Melotti fino a il Volto fasciato di Igor Mitoraj.  La Sala delle Colonne, invece, espone il lavoro di raccolta e studio delle opere conservate nell’archivio della Sezione Arte con un percorso cronologico dai disegni di Mario Sironi alla Poesia Visiva, insieme a documenti progettuali e di lavoro.  In un percorso sul tracciato dell’antico chiostro, si accede – tra arte antica e arte moderna – alla chiesa dove spiccano, imponenti, Luigi Ghirri (Infinito) e Mimmo Paladino (Graticole). L’esposizione all’interno della chiesa è divisa in due parti ed è organizzata in sezioni tematiche. La prima parte è scandita dalle “cappelle” che si snodano lungo le navate minori, mentre la seconda parte occupa lo spazio del transetto e dell’abside. 
Sedici sono le sezioni allestite nella chiesa che raccontano di Arte e Moda, di Design e Fotografia, di Architettura, Pubblicità e Satira, con opere e progetti di artisti di alto calibro come Lucio Fontana, Giorgio Armani, Gianfranco Ferré, Alberto Burri, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Nizzoli e Bellini per Olivetti, Man Ray, Dorothea Lange, Giò Ponti, Pier Luigi Nervi, Giuseppe Samonà, Armando Testa, Cuchi White, Tullio Pericoli, Vincino
Chiude il percorso espositivo all’interno della chiesa una ricca esposizione dedicata alla cultura figurativa e progettuale degli anni ’60 e ’70 con opere di artisti come Enrico Baj, Mario Ceroli, Luciano Fabro, Emilio Isgrò, Enzo Mari, Giulio Paolini, Michelangelo Pistoletto, Mario Schifano, Ettore Sottsass, Emilio Tadini.
Lo Csac è quindi un nuovo spazio multifunzionale dove un’esposizione permanente si potrà periodicamente rinnovare  e riscoprire grazie  al cospicuo  repertorio visivo dell’Archivio.
Un archivio – museo importante ed  unico nel suo genere che tuttavia può presentare al visitatore attento ed esperto, due “note” di imperfezione: le indicazioni stradali per raggiungere l’abbazia che sono quasi inesistenti e un allestimento sicuramente funzionale, ma che – in alcuni casi – sembra “appesantire” la percezione dell’insieme non riuscendo a valorizzare interamente il rilevante patrimonio storico, artistico e culturale esposto.   
Silvia Bonomini
mostra visitata il 23 maggio
Dal 23 maggio 2015
CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione
Abbazia di Valserena
Strada Viazza di Paradigna, 1 43122 Parma
Orari: dal martedì al venerdì dalle 10 alle 15; sabato e domenica dalle 10 alle 20

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