22 giugno 2015

Un requiem elettronico per smentire Nick Hornby. Coniglioviola e Antonella Ruggiero insieme per un progetto “nero”, e d’autore

 

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Insieme hanno già collaborato, dal 2009, da quando allo Stabile di Torino misero in scena “Concerto senza titolo”, progetto che indagava poeticamente l’incontro tra cultura pop e morte. Oggi sono di nuovo insieme Coniglioviola e Antonella Ruggiero, una delle più grandi voci italiane, per il progetto Requiem elettronico, per smentire la celebre citazione di Nick Hornby nel romanzo Alta Fedeltà, che dichiara: “Nella musica leggera non ci sono molte canzoni sulla morte. Almeno, non canzoni buone””.
E invece, in questo strano Requiem, di cui potete scoprire un assaggio oggi nella nostra Exibart.tv, con il video promo, troverete rilette alcune delle più grandi canzoni sul tema; La canzone di Marinella di De André, Il dono del cervo di Branduardi, La sedia di lillà di Fortis, Samarcanda di Vecchioni, Il Carrozzone di Renato Zero, L’’arca di Noè di Sergio Endrigo, Una minera dei New Trolls.
Rarefatto, rigorosamente elettronico, un prodotto che – come già successo nella carriera di Ruggiero con le canzoni dei Matia Bazar – riscrive classici entrati nella memoria ma in qualche modo polverosi, ancorati alla loro “monumentalità”.
E come compendio Coniglioviola firmerà anche un’’opera video della durata di un’’ora circa, dove i video realizzati sulle canzoni si fonderanno senza soluzione di continuità con le riprese live dell’’opera teatrale, in un “collage” inedito. Così il tema della morte, stavolta, trova un linguaggio inedito, attraverso il digitale, l’elettronica, strumenti perfetti che la contemporaneità offre per rendere concreta e tangibile anche l’assenza. E soprattutto senza paura di essere nominata, come non poche volte accade nello spettacolo. 

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