29 giugno 2015

Aspettando Malevič. Ecco come sarà la mostra del grande Maestro russo, alla Gamec di Bergamo

 

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Presentazioni ufficiali, poco fa a Palazzo Reale, di quella che probabilmente sarà una delle mostre più chiacchierate della stagione 2015-2016: Kazimir Malevič, in una retrospettiva alla Gamec di Bergamo, con opening il prossimo 2 ottobre. 
A cura di Eugenia Petrova – vice direttore del Museo di Stato Russo di San Pietroburgo, e Giacinto Di Pietrantonio – direttore della GAMeC, coprodotta dalla GAMeC e da GAmm – Giunti Arte mostre musei, in collaborazione con il museo russo, la mostra è un omaggio nel centenario della nascita del Suprematismo, quasi in parallelo con i programmi della Fondation Beyeler, che il prossimo autunno ricostruirà in maniera filologica la storica mostra “Zero.10”, che presentò al mondo il movimento.
Un tributo che arriva anche a un paio d’anni dalla mostra dello Stedelijk, e che vedrà in scena alcuni dei capolavori del pittore, partendo dagli inizi simbolisti e arrivando al Quadrato nero e alla stagione della sua emarginazione, causata dall’imposizione dei canoni del regime staliniano. Ma oltre alla mostra, e al dialogo con i maggiori colleghi dell’epoca, a rappresentare le avanguardie, vi sarà anche una sala molto speciale: La Vittoria sul Sole, prima opera totale di musica, arte, poesia e teatro, creata da Malevič con gli amici Matjusin e Krucenych sarà “rieditata” dopo la sua prima e unica rappresentazione nel 1913, ripartendo proprio dai disegni e i testi originali di Malevič ritrovati negli archivi, dove erano stati sepolti durante gli anni del regime, e sulle poche immagini fotografiche esistenti.
E oltre al Maestro suprematista (del quale vi saranno in mostra circa 70 opere) che cercava e trovava Dio in sé stesso e faceva dipingere le sue “icone” sotto la sua supervisione, attraverso appunto uno sguardo divino e demiurgico, come ha ricordato Di Pietrantonio, a Bergamo ci sarà anche un altro protagonista di un’altra avanguardia, degli stessi anni: Salvador Dalì. Al Teatro Doninzetti, grazie alla collaborazione tra Tenaris Dalmine e Comune (pubblico e privato, ancora una volta, fusi insieme per la cultura della città GAMeC compresa) arriverà un fondale realizzato nel 1920, di quasi venti metri per tre. E poi la collaborazione con il museo Diocesano Bernareggi, il coinvolgimento di Bergamo Scienza e dell’Università: promesse e premesse di quella che si annuncia una grande mostra. 
Foto sopra: Malevič, autoritratto, 1910

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