02 luglio 2015

Capitali della cultura, italiane, tutto l’anno. In lista Aquileia, Como, Ercolano, Mantova, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni

 

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L’idea del Ministro Franceschini, all’indomani della nomina di Matera Capitale europea della cultura 2019, era stata la seguente: per evitare di far “sfiorire” la bellezza, e in margine all’impegno che le candidate città italiane avevano messo nel prepararsi alla messa in scena sul palco d’Europa, ogni anno si sarebbe fatto, d’ora in poi, una sorta di concorso “interno” per le province italiane che si sarebbero volute “mostrare” con la loro immagine culturale. 
Detto fatto, e il presidente della giuria per la selezione della “Capitale italiana della cultura” per gli anni 2016 e 2017 Marco Cammelli ha consegnato al Ministro la short list dei comuni finalisti, che dovranno presentare entro il 15 settembre i dossier di candidatura definitivi per la scelta della capitale italiana del 2016 (entro il 30 ottobre) e della capitale italiana del 2017 (entro il 15 dicembre).
I contributi, visto che senza fondi la cultura diventa complicata? Un milione di euro e l’esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilità. Un buon inizio ma, decisamente, non una cifra astronomica: pensate a che si può inventare una città come Aquileia, Como, Ercolano, Mantova, Parma (in home page), Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto (foto sopra) e Terni – le candidate – con un gruzzolo del genere. Forse non così tanto, o no?
“Esprimo sincero apprezzamento per lo sforzo progettuale delle iniziative e il coinvolgimento delle diverse realtà locali mostrati da larga parte delle proposte, anche da quelle che non hanno raggiunto l’ammissione alla seconda fase”, dichiara Cammelli in una nota. Vedremo chi la spunterà, e con quali proposte. 

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