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Durante la scorsa edizione di Frieze New York, sono stati presi d’assalto. No, non sono i galleristi, ma sono i “Frieze Projects”, nella sezione della Grande Mela curati da Cecilia Alemani, mentre a ottobre a Londra saranno sotto la direzione di Nicola Lees.
“Making Space” è il titolo di questa nuova tornata di ambienti speciali, che vedranno coinvolti gli artisti e i collettivi ÅYRBRB, Lutz Bacher, Castillo/Corrales, Thea Djordjadze, Jeremy Herbert, Asad Raza e Rachel Rose, vincitrice dell’edizione dello scorso anno del Frieze Artist Award.
Ispirati dal struttura temporanea di Frieze, a Regent’s Park, quest’anno i Projects offriranno “incontri con realtà alternative” concepite da artisti, architetti, scenografi, in sette nuovi progetti esperienziali che esplorano il potenziale delle architetture temporanee e mobili: dalle grotte del dio greco Pan ad una “Smart Home” all’interno della fiera.
Iniziato nel 2003, anche quest’anno Frieze Projects vedrà il sostengno della Fondazione Luma e chissà che, anche stavolta, non sia una buona occasione per perdersi nell’arte, abbandonando i diktakt del turn-over fieristico.
Nella foto: Thea Djordjadze, As sagas sa (2012). Courtesy of Sprüth Magers. Photo Credit: Anja Trudel