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“Puliamo noi”, anche se intanto lui – Alessandro Gassman – tornerà a Roma a settembre e forse, si spera, sarà tutto a posto, o quasi.
Ma la situazione della Capitale, che in queste ore sta facendo il giro del mondo, suscita reazioni controstanti da un capo all’altro e c’è chi – appunto come Gassman – propone di scendere in piazza come fecero i milanesi armati di paletta, spugna e detergenti per far risplendere la città dopo gli attacchi dei No Expo dello scorso 1 maggio.
Qui, invece, si tratterebbe di raccogliere spazzatura, di ripulire ognuno il proprio angolo di città.
“Roma sono io. Armiamoci di scopa, raccoglitore e busta per la mondezza e ripuliamo ognuno il proprio angoletto della città. Diamo un esempio di civiltà a chi ci governa ed a chi ci insulta”, è stata la proposta virale dell’attore, lanciata anche su twitter e ripostata immediatamente da utenti e media.
Peccato solo che, la monnezza, da qualche parte andrà smaltita e raccolta e, come ricorda qualcuno, “L’idea è bella l’idea ma se paghiamo le tasse spetta ad Ama, non al civismo firmato Gassmann, il decoro della città. Non scherziamo”. Stavolta, insomma, l’idea di un happening di restituzione della bellezza non si sa se potrà andare a buonfine, specialmente perché a ferro e fuoco a Roma ci si sono messi anche trasporti, politica e pazienza.