27 luglio 2015

Internazionale e giovane, motore per creare “Grande Bellezza”. Ecco chi vince alla 45esima edizione del Giffoni Film Festival

 

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Estate tempo di kermesse e tra le tante iniziative ce n’è una, che in Italia e non solo, occupa un posto decisamente particolare per il suo guardare sempre ai giovani e che, nonostante le mille difficoltà, va avanti dalla provincia di Salerno: è il Giffoni Film Festival, che con la modella Rocio Munoz Morales e Sergio Assisi ha annunciato i vincitori di questa 45esima edizione di una manifestazione che da sempre porta i più giovani a vivere l’esperienza del cinema, ad incontrare gli autori, ad assistere ad anteprime e film indipendenti, nonostante “la situazione di precarietà che vive costantemente il Festival”, come ha dichiarato Claudio Gubitosi, Direttore della rassegna, che annuncia: «Il 2016 rappresenterà per noi una nuova era, che si inaugura con la Giffoni Multimedia Valley. Vorremmo prendere altri venticinque giovani creativi dai 20 ai 30 anni ma non possiamo farlo se prima non cambiano le cose. Voglio scuotere le coscienze. Vorrei che tornasse in voga lo stile italiano: noi siamo e raccontiamo “la grande bellezza”, ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di farlo, senza preoccupazioni nel futuro».
Proprio come dovrebbe essere l’età della crescita, libera di svilupparsi con la cultura e senza veder abbassare la serranda di chi permette la crescita.
Non un gioco per ragazzi, insomma, così come non sono cì “piccoli”, anzi, i film che quest’anno sono stati premiati dalla sterminata giuria.
E se da un lato ci sono sogni adolescenziali come in Beatles di Peter Flinth, o le ribellioni come in Sanctuary di Marc Brummund, che conquista con le atmosfere del ’68, raccontando la storia del giovane Wolfgang che si ribella contro il sistema e i metodi della casa famiglia in cui vive, c’è anche l’italiano Grotto, film diretto da Micol Pallucca nelle Grotte di Frasassi, che racconta la storia di tre bambini che costringono un compagno di scuola ad una prova di coraggio un po’ particolare e anche All the Wilderness, con Danny De Vito e Kodi Smit-McPhee, che racconta la storia di un adolescente inquieto che vive in un mondo immaginario e viene aiutato da uno psichiatra per cercare di superare l’assenza del padre. Non solo roba da bambini, insomma, in un’esperienza anche umana da tutelare. 

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