28 luglio 2015

La crisi non guarda in faccia nessuno

 

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Shanghai è una delle città più popolate del mondo e quella più ad alta densità della Cina. Quando l’economia cinese non era a rischio bolla e l’urbanizzazione a Shanghai era massiccia, sono stati costruiti interi quartieri suburbani (ma trattandosi di Cina è meglio dire città satelliti), alla “maniera di”.
Ecco quindi la “città olandese” con le tipiche costruzioni lunghe e strette e le facciate più o meno colorate. Ed ecco anche la “città  svedese” immersa nel verde. C’è quella “italiana”, anzi “veneziana”, che denota la strana idea che i cinesi hanno di Venezia. Non mancano la “città inglese” e quella “americana” con il backyard verde.
Una disneyland dell’urbanistica, insomma. Maniacalmente precisa nei dettagli, come usano fare i cinesi quando si mettono a copiare qualcosa.
Peccato che tutte queste graziose new town in miniatura siano vuote. La crisi che soffia sull’economia cinese le ha congelate.
Forse saranno abbattute, come è successo in Spagna per alcune infrastrutture costruite al tempo della bolla edilizia. È successo in Europa e, mondo globale a parte,forse succederà anche nel lontano Oriente. Perché la bolla e la stupidità umana non hanno confini.

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