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Nel frame che in queste ore sta facendo il giro del mondo, preso da una telecamera di sorveglianza, si vede una scena epica. Epica perché rientra in quelle “sventure” da museo che a cadenza regolare accompagnano sventurati visitatori ad essere associati, per la loro indelicatezza, ad altrettante povere opere.
Stavolta accade a Taipei, dove al museo della capitale un 12enne stava visitando la mostra “Il volto di Leonardo: immagini di un genio”, insieme ai compagni di scuola. Il ragazzino, che aveva in mano una bibita, è inciampato finendo addosso ad una tela del pittore Paolo Porpora, bucandola in basso a destra, con l’urto della mano. L’opera, appartenente alla vasta produzione dell’artista legata alle nature morte e ai fiori (nella foto sopra un esempio), è un prestito di un collezionista privato e, secondo la società Tst Art of Discovery, che è co-organizzatrice della mostra, varrebbe oltre un milione di dollari.
Un episodio che accresce le lunghe fila del genere, dal vandalo che qualche stagione fa aveva ri-firmato Rothko alla Tate, affermando di averne aumentato il valore, al giornalista della tv svizzera che inciampò distruggendo Impronta di Luciano Fabro all’opening dello spazio Meno Uno di Lugano, due anni fa.
In questo caso però pare che non sarà la famiglia del dodicenne a pagare il danno, ma la compagnia di assicurazione del dipinto, esposto a Taipei insieme a una cinquantina di altre opere che vanno dal Rinascimento al XX secolo.
La domanda, invece, resta: ma non era vietato (o almeno buona norma di “galanteria”) mangiare e bere all’interno delle sale espositive?