03 settembre 2015

Legalizzare la legalità

 
Dopo gli episodi di abusivismo alla Reggia di Caserta, ben conosciuti ma venuti alla luce pochi giorni fa a seguito di un episodio grave, ecco che il Mibact sembra prendere provvedimenti. Per una piaga che in Italia non è facile sanare. Non solo da queste parti

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Li ha cacciati, ma è stato minacciato di morte. Lo ha spiegato poco meno di tre giorni fa il gestore del Bookshoop della Reggia di Caserta, in una sorta di “documento” via facebook. Che in Italia l’abusivismo, dai parcheggiatori ai rivenditori di biglietti fuori dai concerti, dalle cartomanti in strada a chi propone merce contraffatta o meno, gli episodi – da una città all’altra – non si contano. A Milano, alla Stazione Termini di Roma, a Firenze, a Napoli e pure davanti alla Reggia, appunto, dove i sorveglianti hanno paura a mettersi contro gli abusivi a causa di ritorsioni e vendette. 
Una situazione insostenibile, che dopo l’ultimatum al direttore del negozio, è diventata una priorità dell’agenda di Franceschini. E meno male, perché ci manca solo che ora chi lavora regolarmente – in museo, oltretutto – debba essere tenuto in scacco nemmeno dalla malavita organizzata, ma da un branco di mariuoli quasi legalizzati, come se fossero elementi endemici di un determinato sito.  
E così il Direttore Generale dei Musei del Mibact Ugo Soragni, il futuro direttore della Reggia di Caserta Mauro Felicori e l’attuale direttrice Flavia Berardelli, hanno avuto un incontro con il Prefetto di Caserta Arturo De Felice, con il benestare del Ministro Franceschini, che ha detto che il Governo si impegnerà per battere l’abusivismo. Cosa si è promesso? Polizia a cavallo all’interno del sito, intensificazione di controlli, “servizi di dissuasione”. 
Beh, meglio tardi che mai, no? Forse sarebbe il caso, però, di mettere un freno al fenomeno anche in altre aree d’Italia, interessate da monumenti ma anche solamente pubbliche, visto che in Europa – da più parti – è piuttosto difficile raggiungere le nostre alte vette di “commercio su strada”. (MB)

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